Fissato per il 7 dicembre, l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Piaggio è rimandato alla settimana precedente il Natale, per il 20 o 21 dicembre . Lo ha comunicato, giovedì 6 dicembre scorso, il commissario straordinario di Piaggio Aerospace, Vincenzo Nicastro, con queste parole: “Accolgo positivamente la decisione, comunicata oggi dall’Unione Industriali di Savona al ministero, in accordo con tutte le rappresentanze sindacali, di posticipare di una decina di giorni l’incontro originariamente fissato, prima dell’avvio dell’Amministrazione Straordinaria, per domani. Questo mi consentirà fra l’altro di acquisire, in attesa del nuovo appuntamento, maggiori elementi di conoscenza sull’attuale situazione della società e poter così cominciare a programmare i primi interventi”.
I sindacati, che avevano avuto un confronto con Nicastro nella sede dell’Unione Industriali di Savona, hanno così commentato “un tempo che sarà utile per verificare la situazione dell’azienda e delle relative commesse, con le Commissioni Difesa di Camera e Senato. “Bene la nomina del commissario e la notizia del pagamento delle retribuzioni – così si era espresso il segretario della Camera del Lavoro, Andrea Pasa -. Ora è necessaria una vera e propria ‘regia’ da parte del Governo che dovrà una volta per tutte decidere quali politiche industriali mettere in campo a sostegno delle imprese e quindi a salvaguardia delle conoscenze, professionalità, prodotti e livelli occupazionali di Piaggio di Laer H e più in generale di tutto il settore”.
Solo così Piaggio Aerospace e Laer H potranno avere un futuro e con loro oltre 1200 lavoratori. “Il confronto – aveva aggiunto il segretario Cgil – dovrà partire dai contenuti dell’accordo del 2014 sottoscritto proprio presso il Mise, e in accordo con il governo e il ministero della Difesa, a salvaguardia di tutte le produzioni attualmente esistenti e dei livelli occupazionali. È soprattutto necessario affrontare il tema della commessa del drone Piaggio, ripensandone i contenuti alla luce delle ultime vicende. Non si deve fermare il completamento del progetto del velivolo P1HH ed il suo sviluppo, ormai arrivato all’80%”.
Le segreterie provinciali di Cgil Cisl e Uil di Savona hanno inviato una richiesta di incontro urgente alla Regione Liguria per invitare ad un confronto sulle questioni aperte dal riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa. “Le risorse e gli indirizzi di politica industriale – hanno sottolineato – devono essere perseguiti speditamente alla luce di una realtà produttiva e occupazionale sempre più compromessa. Bombardier, Piaggio Aerospace, Ferrania Solis, Mondomarine sono solo gli esempi più visibili di una situazione di gravissima crisi ampliata dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi che di fatto ha amplificato l’isolamento del Ponente ligure causando notevoli danni economici in tutti i comparti. Per quanto sopra esposto è necessario che il confronto con la Regione sia messo in cantiere al più presto”.
Piaggio Aviation resta però esclusa dalla procedura di commissariamento. L’ulteriore passo della crisi dell’azienda avrebbe dovuto coinvolgere 23 impiegati della divisione alla quale era stata ceduta la parte progettuale del P180. La Aviation, scorporata a inizio anno secondo le direttive del presidente di Aero Industries, Renato Vaghi, sarebbe stata dimenticata dalla dirigenza stessa, che non l’avrebbe integrata nel procedimento di amministrazione straordinaria e pertanto non rientra nelle competenze di gestione del commissario Vincenzo Nicastro che, a Villanova d’Albenga, durante l’esame della situazione aziendale, ha autorizzato il pagamento degli stipendi di novembre. Ma per il Comparto Velivoli Civile rimane aperto il caso dei 23 lavoratori di Piaggio Aviation, società per la quale, ora, si dovrebbe avviare una procedura di commissariamento a parte. La Aviation era stata fondata per promuovere il velivolo civile, la punta tecnologica di Piaggio, in attesa di un’offerta che avrebbe dovuto essere formulata da una società lussemburghese, con capitali cinesi.
Lo stato di insolvenza della storica azienda aeronautica ed il ritiro del fondo emiratino Mubadala, apre purtroppo varie incognite, a partire dai 750 milioni di euro che il Governo avrebbe dovuto impegnare come investimento-salvagente, sul completamento dei velivoli, sulla partnership con LaerH, sulle garanzie per i dipendenti per l’anno a venire e sulla protezione del know how strategico.
