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Presentato il progetto di agricoltura sociale “Social roots to work”

Si è tenuta, alla presenza del sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, dell’assessore Maria Zunato e dei rappresentanti delle realtà coinvolte, la presentazione del progetto di agricoltura sociale “Social roots to work”.

“Sono contenta di essere qui”, dichiara il primo cittadino savonese, “e questo è un progetto importante per la settimana della sostenibilità dando un nuovo slancio al mondo agricolo e recuperando terreni abbandonati. Il nostro comune è capofila e sono molti i partner; questo lavoro tocca tutti i punti dell’Agenda 20-30 per la sostenibilità e ci sarà maggior inclusione lavorativa e sociale recuperando zone e territori garantendo una sostenibilità fondamentale per il territorio”.

Parole simili da parte dell’assessore Zunato :”Abbiamo sottoscritto questo patto come comune capofila coinvolgendo circa 35 soggetti, soprattutto associazioni di categoria. Questa misura, la 16.9 del PSR (Piano di Sviluppo Rurale), ha in sè un progetto di cooperazione per promuovere l’agricoltura sociale come attività organizzata in accordo con il sistema che fa integrazione sociale per soggetti fragili; sono diverse le realtà coinvolte nel nostro progetto e viene promossa la cooperazione per i rapporti tra agricoltori, allevatori e altri soggetti per lo sviluppo sostenibile. Saranno aiutate le persone fragili garantendo l’inserimento lavorativo con diversi partner tra cui alcuni comuni, l’associazione L’Ancora e aziende agricole; verranno realizzate work experience per l’inclusione lavorativa per il miglioramento della vita dei soggetti fragili. L’agricoltura sociale ha in sè nuove opportunità per aiutare le persone ed i soggetti coinvolti producono innovazione sociale; il gruppo presenterà un accordo di rilevanza duratura come innovazione sociale creando reti per concretizzare il progetto con un agire comune per le iniziative che danno risposte e la città di Savona come capoluogo ha un ruolo fondamentale di coordinamento della macroarea. Nel progetto saranno inseriti soggetti fragili e coloro che appartengono alla fascia grigia : soggetti usciti dal mercato del lavoro che possono rientrarvi con questo progetto attraverso un percorso definito all’interno dello stesso; le aziende s’inseriscono sulla base dei percorsi definiti e in totale sono stati investiti 160.000 euro”.

“L’agricoltura sociale valorizza le aziende, le risorse del territorio e rende lo spazio rurale più vivo”, afferma Fausto Romano, responsabile della fondazione “L’Ancora”, “ed offre al welfare tradizionale servizi di qualità ma occorre intercettare i bisogni del territorio. All’estero questi progetti sono diffusi fin dagli anni 90 e sono sviluppati nel settore privato con riconoscimento e tutela dei beni comuni; occorre un incremento delle reti e delle comunità con scambi tra i partner. I soggetti coinvolti faranno parte del terzo settore e saranno legati al privato sociale come aziende agricole sviluppando attività utili per l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati”.

“Ringrazio l’amministrazione comunale dicendo che iniziamo a lavorare su questo progetto accettando la sfida”, sottolinea il direttore CIA Savona, “facendo attività suggerite dagli esperti. La nostra idea è quella di fare creare alla regione un disciplinare con codice etico per le grandi aziende aiutando quelle che impiegano agricoltura sociale”.

“Tutti hanno creduto nel progetto e stiamo vicino alle aziende coinvolte”, evidenzia il rappresentante di Coldiretti, “e coloro che hanno aderito al progetto fanno parte di una rete di aiuto al territorio. Il lavoro fatto è frutto di sinergie e ringrazio il comune di Savona con tutto il territorio”.

“L’inserimento lavorativo delle persone fragili comprende tirocini formativi nelle aziende agricole; questo progetto ne offre 15 della durata di quattro mesi ma le cose potranno cambiare. Ci sarà una diversificazione delle attività ampliando l’offerta anche con servizi sociali mettendo a disposizione aree verdi comuni per la trasformazione mentre per i workshop occorre dare forma al servizio”, conclude Lorenzo Martinengo.

 

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