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ATTUALITÀ

Primo maggio, prima ed ora

A compendio delle interessanti considerazioni sociologiche espresse dal collega Vismara , aggiungiamo, sul Primo Maggio, acuni riferimenti storici. La data divenne simbolo delle lotte per i diritti dei lavoratori dalle drammatiche giornate di Chicago del 1886, che culminarono in una vera e propria rivolta con vittime sia tra i dimostranti che tra la polizia e che ebbe il suo epilogo più doloroso nell’esecuzione della condanna a morte, l’11 novembre 1887, di quattro degli arrestati durante i disordini. Nello stato dell’Illinois, lo stato di Chicago,  era stata concessa già dal 1866 la giornata lavorativa di otto ore, e la legge che la riconosceva era entrata in vigore il primo maggio 1867, salutata da una grande manifestazione, che negli Stati Uniti, venne ripresa, negli anni successivi, dalle organizzazioni dei lavoratori.  E, appunto il primo di maggio 1886, la Federation of Organized Trades and Labour Unions aveva indetto uno sciopero generale se, entro quella data, non fosse stata estesa a tutti gli Stati dell’Unione  la concessione delle otto ore che, gradualmente e lentamente , veniva accordata. A Chicago la partecipazione allo sciopero culminò in un grande raduno sullo Haymarket Square il 3 maggio che, nel giorno successivo, a seguito di scontri e repressioni,  si trasformò in una  rivolta.  I fatti dello Haymarket ed i successivi avvenimenti ebbero una risonanza mondiale e divennero giornate simboliche per i movimenti dei lavoratori e, nel 1890, la Seconda Internazionale Socialista adottò e promosse in tutto il mondo la data del Primo Maggio, come festa dei lavoratori.

In Italia, la Festa del lavoro al primo maggio venne riconosciuta dal 1891; fu soppressa dal fascismo, e, dopo la Liberazione, ripristinata nel 1945. Anche da noi la giornata dei lavoratori segna un tristemente famoso evento delittuoso ovvero la strage di Portella della Ginestra del primo maggio del 1947, quando due migliaia di persone, in gran parte contadini, si riunirono su quel pianoro montano, nel comune di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, per tenere la festa  e subirono un vile attacco intimidatorio, con ogni probabilità da parte delle bande di Salvatore Giuliano, manovrate da mandanti rimasti oscuri, per quanto noti nel contesto delle lotte sociali che divampavano all’epoca in Sicilia. Numerosi i feriti ed undici i morti: Margherita Clesceri, Giorgio Cusenza, Giovanni Megna, Francesco Vicari, Vito Allotta, Serafino Lascari, Filippo Di Salvo, Giuseppe Di Maggio, Castrense Intravaia, Giovanni Grifò, Vincenza La Fata, tra loro due ragazzi di meno di tredici anni.

In Italia la ricorrenza della Festa del lavoro è,da molto, salutata dal “concertone” organizzato congiuntamente dai sindacati CGIL, CISL e UIL a Rom, in piazza San Giovanni. Quest’anno ricorrerebbe  la ventinovesima edizione del concerto, che, per le restrizioni dovute all’emergenza del coronavirus sarà trasmesso, sì in diretta, ma a “porte chiuse” dal Teatro delle Vittorie di Roma.

Concludiamo con alcuni aforismi sul Lavoro,  che abbiamo attinto dal “Corriere della Sera” :

  • “L’uomo che si vergogna del suo lavoro non può avere rispetto di se stesso” Bertrand Russell (1872-1970)
  • “Bisogna lavorare ed osare se si vuol vivere veramente” Vincent Van Gogh (1853-1890)
  • “In fin dei conti il lavoro è ancora il modo migliore di far passare la vita” Gustave Flaubert (1821-1880)
  • “Tieni in pugno il tuo lavoro, o sarà lui a tenere in pugno te” Benjamin Franklin (1706-1790)
  • “Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno” Voltaire (1694-1778)
  • “Il meglio del vivere sta in un lavoro che piace e in un amore felice” Umberto Saba (1883-1957)
  • “Il lavoro non mi piace, ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare sé stessi” Joseph Conrad (1857-1924)
  • “Fa’ il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai” Giovanni Verga (1840-1922)
  • “La differenza tra un intellettuale e un operaio? L’operaio si lava le mani prima di pisciare, l’intellettuale dopo” Jacques Prévert (1900-1977)
  • “Quando un uomo ti dice che è diventato ricco grazie al duro lavoro, chiedigli: “di chi?” Don Marquis
  • (1878-1937)

 

Immagine: Portella della Ginestra durante una manifestazione di questi anni

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