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CULTURA

RENATA MINUTO….PARTICOLARI MARINI

di Giorgio Siri

A Varazze, presso la Casa Museo di Guglielmo Bozzano, si tiene, sino a fine estate, una rassegna dedicata alla pittrice savonese Renata Minuto. Il titolo che si è voluto scegliere per l’esposizione è poetico “Di tiepide spiagge, di mari e cieli stellati”. Ed indubbiamente, sono propri dell’artista l’afflato poetico, una sensibilità profonda, che poi si riflette in ciò che viene espresso, facendo partecipe l’osservatore di percezioni esclusive, di vibrazioni di luce e colore che un occhio attento, un occhio artistico, sa cogliere e trasmettere e che di riflessi di mare e di liguri facciate pittoresche, rende, giustamente, l’appagamento a tali soggetti pertinente. Ma la sensibilità ed il profondo senso poetico di Renata Minuto sono ancora più rilevanti e rivelanti quando si rivolgono, con squisita introspezione, ad altri “particolare marini”, non sempre messi in rilievo da autori che hanno voluto descrivere la tematica marina, in effetti una delle più classiche della pittura, dal romanticismo in poi. Una serie di raffigurazioni di eliche, infatti, sconvolge e coinvolge! L’analisi minuziosa dell’oggetto, al contempo l’effetto d’insieme dai colori così avvolgenti, rendono la “macchina”, l’”apparato meccanico”, fonte di rappresentazione artistica, di evocazione lirica, di contemplazione estetica! Qual’è la magia che soffonde le eliche ed anche le catene navali di Renata Minuto? Varie sfumature sono riscontrabili: il colore e l’effetto cromatico in sé, l’abilità con cui è eseguita la raffigurazione e l’impressione suggestiva che ne deriva; un richiamo di stile, che può oscillare tra l’oggettività di una natura morta od un ricordo sorprendente, più come un’ombra fuggitiva però che come un influsso evidente, di un illustratore e pittore di marine tedesco, Willy Stoewer (1864 – 1931), od allusioni al futurismo…

Un colore di cui l’autrice non vuole rivelare il segreto, un colore pieno, intenso, ora pastoso a rappresentare la ruggine di una catena, ora più leggero, come contenesse qualcosa di acqueo, nel dare forma ad un’elica che fuoriesce da uno scafo, rende appieno l’espressività lirica, l’evocazione intensa della visuale sul particolare, che sembra essere propria di Renata. Un altro sconcertante spaccato è presente in un quadro del 1969 che, nel titolo, ricorda una nave che l’artista aveva osservato nelle sue escursioni a Portovado, dove si recava a dipingere “en plein air”, come lei rammenta…il particolare delle tacche di galleggiamento, pare aver attratto Renata, inimitabile probabilmente, nel raffigurare lamiere rugginose, corrose, provate dall’usura della salsedine e, forse, simbolo dell’usura dell’esistenza, anche se è da ritenere che sono proprio quei particolari di scafi di navi ad interessare l’artista, il cui colpo d’occhio, sarebbe meglio dire colpo d’ala, sa percepirvi la speciale bellezza che, della raffigurazione di questi oggetti, ci coinvolge…

Un altro pittore savonese, Pietro De Paoli (1941-2014), trasmise allusioni ed illusioni della spiaggia di Portovado, e la più giovane Paola Delfino(1967) ama, in modo simile, i dettagli marini…

Diversamente da tali immagini di materico minimalismo, si notano, nell’esposizione, altre raffigurazioni, su vetro, diafane, luminose, di vele sul mare o di scene di litorale; in questo caso è maggiormente presente il richiamo all’indefinitezza ed alla trasparenza, al riverbero azzurro, alla

contemplazione dell’orizzonte seppure, anche in tali lavori, l’essenzialità di pochi segni , lascia più un’impressione che una certezza. Delicatezza da acquarello e espressività intensa del colore , particolari in grande scala, altrimenti non notati, oppure orizzonti in versione di miniatura; forse l’autrice ama esprimere il grande concetto artistico riguardante il mare in questo gioco di sottili persuasioni…oltre al permanente, inaggirabile richiamo di ligusticità, di colore locale, di atmosfera familiare!

Ricordiamo che Renata Minuto, all’attività di pittrice ha affiancato la ceramica, dagli anni 1970.

Nel 2013 ha vinto il concorso, la prima volta per una donna, per il mosaico di Tornareccio (provincia di Chieti, Abruzzo), uno degli oltre sessanta esposti per le vie del paese, inviando un bozzetto con “L’Ape e la Tartaruga”, lavoro che dimostra ulteriormente la sua abilità nell’evocazione artistica del particolare.

E’ famoso, inoltre, tra le sue opere, l’imponente pannello in ceramica “Apparizione della Vergine al Beato Botta”, esposto, nel 1995, nei giardini Vaticani, dedicato alla Madonna della Misericordia.

La mostra di Varazze, alla Casa Museo Fondazione Bozzano Giorgis, in via Roma, è visibile, il martedì ed il venerdì, dalle ore 21 alle ore 23, sino a settembre 2016.

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