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CULTURA

Savona, inaugurata la mostra #picassoreloaded di Stefano Bressani

Grande successo per l’inaugurazione della mostra #picassoreloaded dell’artista pavese Stefano Bressani che si terrà presso il Palazzo del Commissario al Priamar di Savona; la mostra sarà aperta fino al 29 maggio il venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 18.

“Stefano Bressani per me è un amico e ringrazio l’assessore Negro e tutti i presenti”, dichiara il curatore Robert Phillips, “ricordando che Stefano è una persona particolare. La sua anima si esprime nelle fotografie che lo vedono rappresentare sè stesso con gli occhi degli altri, una cosa che poche persone fanno; è stato fatto un lavoro coraggioso su un’ossessione dell’immagine con un ritorno all’immagine di sè stessi. L’omaggio a Picasso nella parte della mostra che si trova al piano alto è un atto di coraggio; il famoso artista è riletto con l’attenzione che merita ed il confronto è notevole. Il lavoro ha in sè un rischio che non tutti capiscono ma Stefano insiste ed ha ragione; la sua è una tecnica personale ed importante e l’artista è esuberante e coraggioso. Al piano terra troviamo la parte malinconica mentre al secondo piano vi è gioia; partecipare all’arte è un atto bello ed altruistico”.

Stessa soddisfazione da parte di Nicoletta Negro, assessore alla cultura del comune di Savona :”Ringrazio il consigliere di minoranza Aschei e tutti i presenti; questa è stata una mostra sofferta perchè doveva essere realizzata tre anni fa e rappresenta il racconto di un momento e di elaborazione. Mi piace che il Priamar possa rivivere ed in questa mostra possiamo trovare sia gioia che malinconia; la parte gioiosa è un’esplosione di colori bellissima”.

“Rivolgo ai presenti un sincero grazie dicendo che la mostra è stata sofferta ma ho avuto la possibilità di conoscere la città di Savona; mi sono orientato in città e l’ho apprezzata ma voglio dire che è un onore essere qui. Ringrazio la nuova amministrazione comunale di Savona che mi ha supportato dicendo che questo è un nuovo inizio di un progetto importante; tutto ciò è stato faticoso visto che ho trascorso quattro anni facendo spostamenti ma con i fotografi coinvolti è nato un rapporto di stima ed amicizia. Voglio ringraziare il curatore Robert Phillips e la mia famiglia dicendo che quello dell’artista è un lavoro difficile che impiega tutte le mie giornate senza dimenticare la Galleria Gulli che nel 2021 mi ha offerto uno spazio per esporre le mie litografie; il lavoro con la ceramica è stato importante ma il mio grande amore è la scomposizione. Ho scomposto una donna di Picasso mettendole in mano un tablet anzichè un libro creando un happening di demolizione, una sorta di divario culturale ma l’happening racconta due mondi diversi come il libro ed il tablet e l’opera “Scultura Vestita” è stata realizzata con la stoffa facendola diventare, in questo modo, eterna; il riciclo è importante ma voglio ricordare che negli scatti ho messo insieme maestri della fotografia e fotografi sconosciuti. Un artista parla di sè e le mie opere sono artigianali; voglio migliorare il mio lavoro e cerco personalmente le stoffe ma tutto è stato rielaborato ed ho diviso simbolicamente la mostra in quattro parti. Due sezioni sono dedicate alle donne e agli animali con il punto di rottura che si mostra nel quadro “Donna che orina sul prato” poichè mostra il legame tra la parte animale dell’uomo e l’uomo; le teste d’artista sono le prime scultura tridimensionali e diventano premi ma due sono state dedicate a Picasso. Quello della ceramica è un bel progetto che è nato grazie a Marco Tortarolo che mi ha dato l’input giusto; ho riportato su questo materiale la precisione della mia tecnica ma la ceramica si presta male al mio stile di lavoro”, conclude Stefano Bressani.

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