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Scrivere senza bavagli : e intanto l’Italia è al 58esimo posto per libertà di stampa

Nella giornata Giornata Mondiale della Libertà di Stampa: (con 47 giornalisti uccisi nel mondo e più di 300 quelli attualmente imprigionati)  viene rilevata l’annuale classifica stilata dalla Ong Reporters sans frontières). In prima posizione la Norvegia e l’ultima viene occupata dalla Corea del Nord. L’Italia ha perso 17 posizioni nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, arrivando al 58esimo posto. Nondimeno la situazione rispetto al 2021 risulta più preoccupante in tutto il mondo: dei 180 Paesi valutati dall’annuale indice della Reporters sans frontières non solo il 73% è caratterizzato da situazioni “molto gravi”, “difficili” o “problematiche” per la professione giornalistica, dovute all’aumento del “caos informativo” e della disinformazione, ma soltanto otto Stati mostrano una “buona situazione” (12 nel 2021). Quest’anno la consueta classifica pubblicata dall’Ong in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa proclamata dall’Onu nel 1993 per il 3 maggio (anniversario della Dichiarazione di Windhoek che contiene importanti principi sul pluralismo e la libertà di espressione) vede prime la Norvegia, la Danimarca e la Svezia. Bisogna scendere fino alla 16esima posizione per trovare la Germania, alla 24esima per il Regno Unito e alla 26esima per la Francia. Scorrendo ancora più giù ma sempre sopra all’Italia si incontrano gli Stati Uniti al 42esimo posto. Ultima in classifica è la Corea del Nord preceduta da Eritrea e Iran.
L’edizione 2022 del World Press Freedom Index mette in guardia su due dinamiche differenti ma che hanno al centro sempre il nuovo spazio informativo online globalizzato e non regolamentato. Da un lato, all’interno delle società democratiche crescono i circuiti di disinformazioni amplificati dai social media, mentre dall’altro lato i regimi dispotici controllano sempre di più i media e le piattaforme online e conducono così guerre di propaganda più massive contro i Paesi democratici della comunità internazionale. Penso che questa odierna possa e debba essere un’occasione che permetta di riflettere sull’importanza del lavoro dei giornalisti e del ruolo di una stampa libera nella società.

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