Si spostano rapidamente da una parte all’altra della Liguria, senza strumenti se non una approfondita preparazione sui problemi mentali legati a fattori come traumi, incidenti , disastri o calamità. Si muovono dai loro comitati per cercare di far star bene persone infortunate per vari motivi.
Sono i componenti del SEP, Servizio Emergenza Psicologi, un’emanazione della Croce Rossa Italiana nata sette anni orsono per fornire sollievo a ogni persona che si trovi in una malaugurata situazione emergenziale, di qualsiasi natura essa sia. Il servizio è presente in tutta Italia e in ambito ligure conta ventuno membri, residenti da Sanremo a La Spezia, operanti abitualmente nei loro comitati (il comitato è quella sede locale che raccoglie i militi risiedenti nei dintorni adibiti prevalentemente a mansioni di pronto soccorso) ma pronti a spostarsi, come si è detto in ogni parte della Liguria . Il comando cui fanno riferimento i membri del SEP è quello di Genova; in quella sede, sia via teleconferenza sia personalmente gli psicologi si riuniscono per coordinarsi ed organizzare eventuali iniziative sul territorio.
Tra queste, una grande percentuale dell’attività è data dalla formazione, ovvero la preparazione dei militi in materie psicologiche, sociali e relazionali. E’ noto infatti come la Croce Rossa sia caratterizzata dall’ organizzare periodicamente un gran numero di corsi di ogni tipo, operativo, dedicato alla acquisizione di competenze per attrezzature varie o alla conoscenza specifica di contesti vari, insoliti, quali il soccorso alpino, o quello che necessita in caso di disastri quali incendi, terremoti, gli tsunami, e ecc. ( oltrepassando quindi la classica percezione del milite di Croce Rossa che si dedicherebbe solamente al soccorso negli incidenti stradali). Nella formazione psicologica in particolare si trattano vari argomenti peraltro utili anche alla popolazione “”civile”: lo stress, l’ansia, il burn-out, tecniche di gruppo, i conflitti, la negoziazione, la leadership e tutta la vasta problematica legata al processo comunicativo. Molta metodologia si basa sulle simulazioni e sui role-plays.
IL SEP fondamentalmente si allinea a due delle aree istituzionali (predisposte da CRI) di intervento, vale a dire all’ area 1, riguardante la salute e l’area 2 riguardante il sociale, ma non vengono esclusi , se occorre, interventi sull’area 4 (principi e volari), sull’ area 5 (giovani) e sull’ area 6 ( sviluppo).
In questi ultimi anni il SEP è intervenuto in situazioni quali il disastro del Ponte Morandi, (il ponte in tempi recenti chiamato anche “Polcevera”, sul quale scorre l’autostrada che collega la località di Cornigliano con quella di Sampierdarena), l’alluvione, che ha colpito il cimitero di Camogli e varie situazioni successive legate sia al dissesto ambientale ligure al sostegno a soggetti provenienti dalle aree del mondo contrassegnate da conflitti, quali i rifugiati provenienti da Gaza e zone limitrofe come pure a familiari di dispersi per varie cause ambientali .
Gli interventi degli psicologi del SEP, al di là delle attività di formazione, sono paritetici a quelli dei militi che intervengono in primo soccorso. Fatti salvi i tempi tecnici riservati alle azioni specifiche dei soccorritori che prestano le prime cure, l’intervento dello psicologo SEP è caratterizzato da analoga tempestività. Per poter accedere a questo servizio occorre fare il corso di accesso di base della CRI, possedere la laurea in Psicologia e successivamente frequentare un corso interno di formazione al particolare servizio . Anche in questo settore i militi psicologi assumono la qualifica di volontari.