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Sotto l’ombra Del chinotto – Quando la sciabola supera il fioretto

  • Quando la sciabola supera il fioretto
 
Tutto come da copione e nel solco della lunga tradizione. Non ha deluso le aspettative il tanto atteso incontro/scontro storico tra le rivali di sempre Savona e Vado. Tante emozioni (tre goal e tante occasioni da rete), una girandola di risultati provvisori pronti a tramutarsi in definitivi a seconda del fato, il pubblico delle grandi occasioni. Insomma, tutti gli ingredienti per confezionare quel prodotto/spettacolo che da tempo (circa un decennio) mancava per rendere speciale una domenica di grande calcio. Vedevo la tripla (vi ricordate) e mai come in questa occasione si è dimostrata azzeccata. Dal vantaggio occasionale e forse non meritato dei rossoblù nel primo tempo, al pareggio dei biancoblù ad inizio tempo che poteva far presagire ad una rimonta, al raddoppio inaspettato degli uomini di Tarabotto sino al tentativo finale dei Siciliano boys di riacciuffare il risultato ( più orgoglioso ed insistito che lucido ed efficace). Nel mezzo tanta gloria per i protagonisti. Ma si badi bene.Nel mentre tra i “fiorettisti” a strisce non può passare in secondo piano la prestazione della guizzante ala Giovannini (leva 2001) attento a deviare in porta il traversone radente del terzino Pertica (gli spuntati Tripoli, Shekiladze e poi Amabile non pervenuti) tra gli “sciabolatori” vadesi a tenere alto la bandiera è stato l’intero gruppo con note particolare per l’insuperabile portierone Illiante, per il pilastro difensivo Redaelli, per il baluardo invalicabile Tona, per il tuttocampista Gallo ed infine per l’eroe di giornata Richy D’Antoni, il giovanissimo e promettente bomber di casa ( un sedicenne del 2002, cresciuto nel vivaio, già sotto la lente di osservazione di Samp e Toro) autore di una doppietta destinata a rimanere negli annali. Anche su questo tema mi ero espresso alla vigilia ricordando come nel derby spesso accada che chi parte potenzialmente non accreditato (diciamo sfavorito)  riesce ad azzerare il gap tecnico (c’era e a tratti risultava evidente) compensando con il carattere, la grinta, la determinazione e la cattiveria “agonistica”. L’azione prolungata e testarda della seconda timbratura vadese meglio di ogni altro esempio semplifica la lettura dei diversi atteggiamenti tenuti in campo. Il possesso sulla trequarti è insistito e con palla a terra ( diversamente dai lanci inutili e fuori misura operati dal Savona nella prima frazione a favore di vento : vorrei precisarlo al fine di dimostrare che non si tratta solo di atteggiamento sbagliato ma di errori di impostazione del gioco). Gagliardi dalla lunetta imbecca centralmente il baby D’Antoni. L’attaccante locale riceve spalle alla porta, aggira il difensore avversario, si gira da vero centroboa e resistendo alla carica lo supera di forza trafiggendo l’esterefatto Guadagnin con un destro imprendibile in diagonale.Braccia al cielo e festa sotto gli spalti, mentre Castellana (mi è sembrato dal tipo di postura e dal facile colpo di testa non indirizzato sull’imbeccata di Lo Nigro, tutto meno che un centrale) protesta per un presunto fallo di mano. Questa la fotografia di una sfida che il Vado non riusciva (in campionato) ad aggiudicarsi da 32 anni.

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