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Sotto l’ombra del Chinotto: un Black Friday all’insegna della ritrovata “serenità”

Un pari di prestigio, un punto “de oro” e una vittoria scaccia crisi. Questi in successione (Albissola, Finale e Savona) ed in stringata e positiva sintesi (statisticamente era tempo che non si verificava un turno favorevole a tutte 3 le ns provinciali di serie D) gli acquisti pre-natalizi fatti approfittando delle grandi e notevoli occasioni e delle eccezionali promozioni messe a disposizione dalla 14° di campionato. Partiamo con ordine dai ceramisti che hanno completato la loro settimana più proficua (7 punti in 3 gare) con un buon pari (0 a 0) sul campo di una Lavagnese che sino ad un mese fa era addirittura in testa, risultato che li proietta nientemeno che al sesto posto. L’assenza del leader Sancinito è stata ben ammortizzata e anzi, i biancoazzurri approfittando di alcune defezioni bianconere di rango (vedi il mediano play Fonjock e l’esterno Basso) hanno provato a vincere. Oramai l’Albissola si può definire una ex neo matricola (lo scotto del noviziato è stato già superato in scioltezza) a cui manca quell’affermazione “esterna” che costituirebbe il marchio di garanzia per tentare l’approdo all’ambita zona play out. Torna a muovere la classifica anche il Finale che blocca il fortissimo Viareggio imponendogli un pari in rimonta (1 a 1) e annullando di fatto la maggior fisicità e  prestanza del toscani. Se da un lato le note positive sono date dalla caparbietà con cui i giallorossi hanno rincorso ed riafferrato gli avversari (l’artefice del gol non a caso è stato Edo Capra, l’uomo simbolo del ritrovato orgoglio, al rientro dopo il castigo durato 3 turni) dall’altro un punticino risolve ben poco in prospettiva visto che nel frattempo la squadra è piombata a – 4 dalla zona salvezza diretta. Il campanello dall’allarme ha pertanto portato l’entourage societario a ricorrere al mercato di riparazione mettendo tra le priorità l’arrivo di una punta centrale (Vittori è ancora infortunato, Capocelli non ha convinto, i vari Sfinjari e Piu seppur promettenti sono ancora acerbi per un ruolo così importante) che parrebbe essersi concretizzato in Pier Francesco Virdis, una vecchia conoscenza degli sportivi savonesi a cui ha regalato in passato tante gioie. Nel frattempo ed in attesa di rinforzarsi agli uomini di Buttu toccherà domenica prossima superare lo scoglio “Faraggiana”, in un derby che si configura ricco di colpi di scena con le inevitabili conseguenti ricadute sul piano psicologico a seconda dell’esito. E arriviamo alla classica vittoria ” per togliersi la paura” portata a compimento dai biancoblù.  Anche in questo caso dolci note e note dolenti. Fra le prime: l’aver interrotto la sequela di 5 sconfitte consecutive ; l’aver ritrovato la vena realizzativa di Gomes, autore di una doppietta; l’aver lasciato alle spalle la zona play out seppur di un solo punto; l’aver premiato con i primi 3 punti il lavoro del neo trainer Chezzi. Ma attenzione a non farsi ingannare dal largo risultato (3 a 1) ottenuto sul Sestri Levante (pericolante d’ufficio) che per come è maturato non ha dato l’impressione che i problemi che affliggono gli striscioni siano stati definitivamente risolti. Innanzitutto la pochezza dei corsari (7 sconfitte su 8 trasferte con un unico punto all’attivo come “bottino”) zeppi di giovani ( due 99, due 98 ,due 97 e un 96), privi di giocatori in grado di fare la differenza e penalizzati dall’ingenua espulsione del loro portiere titolare Adornato, non autorizza a spiccare voli pindarici. Ciononostante sino al termine le sorti dell’incontro sono state in bilico a riprova che nemmeno il nuovo schieramento ad “albero di natale” (4 – 3 – 2 – 1) ha donato l’equilibrio tattico indispensabile specie in mezzo al campo, un settore in cui si dovrebbe intervenire qualora si nutrissero ancora le ventilate velleità di inizio corsa. Vedremo se il futuro e più che abbordabile impegno con lo Scandicci potrà rilanciare ulteriormente un “ambiente” che al momento pare aver ritrovato la necessaria serenità per proseguire la sua rotta di navigazione.

 

Foto: Enrico Testa

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