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Lettere alla redazione

Suonala ancora Sam

Gli ‘avversari’ politici non perdono occasione, il brutto vizio, di indicare noi socialisti savonesi come ‘quattro gatti’ dispersi nel limbo dell’incongruenza. Eppure, è evidente il loro madornale errore di fondo, certamente attizzato da una discreta dose di malafede oltre che di gratutita cattiveria: che i socialisti a Savona, nella evidenza dei fatti, nella concretezza, non sono propriamente ‘quattro gatti’ ma numericamente e significamente importanti, se mai è il partito, come funzione di aggregamento, che è venuto a mancare. L’assemblea congressuale del 19 luglio dimostrerà ancora una volta, per chi dubitasse, di quanto è presente e vivo lo spirito socialista nella nostra città, memore di Sandro Pertini amato Presidente della Repubblica Italiana. E nel caso, improbabile visto già l’interessamento dei mas-media e la richiesta di partecipazione di molti delegati di partiti e associazioni, la sala non sarà gremita all’inverosimile, diciamo, come i battitori delle più prestigiose case d’arte, ‘siamo in pochi ma i migliori’. Dove eravamo rimasti? Da ‘tangentopoli’ in avanti, di malaffare ne abbiamo visto sempre di più, un crescendo rossiniano, in confronto noi socialisti appariamo come dei chierichetti. e se dobbiamo proprio vergognarci, la compagnia è ‘ottima ed abbondante’ come il mitico rancio militare. Per i partecipanti all’assemblea congressuale che desiderano intervenire verbalmente, ovviamente con esplicito riferimento ai soliti marpioni, preghiamo di esimersi dal solito giochetto di (s) dilinguarsi per delle ore magari elencando le proprie patacche medaglie appuntate sul petto, ripetendo fino alla noia gli imbonimenti dei ‘meriti’ acquisiti nel passato, nel presente e sopratutto già ‘certi’ nel futuro: è educazione e regola il rispetto verso tutti, a tale proposito invitiamo chi ha il compito di regolamentare l’andamento del dibattito, compreso risse eventuali con o senza spargimento di sangue, di non farsi condizionare da alcuno attenendosi ai tempi pre-stabiliti e togliendo la parola a coloro che approffitano sfacciatamente. Per una volta tanto, se mai fattibile, cari compagneros socialisti, proviamo a scrostarci il proverbiale malanimo che da sempre ci avvelena ancora dobbiamo incontrarci e già sentiamo frasi come ‘se c’è il tale compagno io non vengo’, oppure ‘mai e poi mai mi siederà accanto a tal dei tali’ (come se qualcuno avesse conservati i pidocchi del dopo Craxi): comportandoci in tale modo, oltre ad essere un po’ ridicoli ed immaturi, facciamo del male a noi stessi e, sopratutto, al partito che mai come in questo momento ha necessità di compatezza e del leale apporto di sostegno da parte di noi tutti; diamo prova di essere persone disponibili al dialogo, all’ascolto reciproco pur nelle diverse e legittime posizioni di pensiero, con umiltà lasciando il passo, l’onore e l’onere, a questi giovani della rinnovata segreteria politica che probabilmente hanno idee migliori delle nostre e maggiormente aderenti ai tempi attuali, sicuramente più moderne delle nostre ancora ancorate al Jurassic Park. Non entriamo, in questo contesto, delle motivazioni che hanno indotto diversi compagni a lasciare il PSI e convogliare in una miriade di associazioni, più o meno ‘culturali’, alcune palesemente a uso e vanagloria di certi personaggi in cerca d’autore: c’è spazio per tutti, rimanendo ben chiaro ed inconfutabile che il partito ufficiale nazionale è uno solo, il PSI, che come tale delibera la propria strategia politica ed al quale è obbligo attenersi, partecipando come iscritti con tessera annuale. Se ci sarà, come auspicato da noi socialisti di fede, una ricongiungimento tra le varie frange, sarà un notevole balzo in avanti verso un diveniere di orgoglio ritrovato e voglia di nuovamente combattere per riconquistare quanto ci è stato depredato: se così’ non sarà, se gli impedimenti posti in atto dai soliti sfascia carrozze vanificheranno il raggiungimento di tale traguardo, non sarà certamente il PSI a porsi il problema del ‘perchè della stupidità umana’.

Gianni Gigliotti

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