Veicoli elettrici in stand by

Dello stato di salute dell’elettrico si sta discutendo molto. Ma un segnale inequivocabile arriva dalla richiesta di bancarotta assistita da parte dell’azienda svedese
Northvolt, costruttore di batterie per auto elettriche che negli Stati Uniti ha chiesto di essere ammessa al Chapter 11. La bomba è dunque esplosa negli Usa, ma le conseguenze
peggiori, presumibilmente, saranno proprio in Europa. Siccome piove sul bagnato, si è anche dimesso l’amministratore delegato Peter Carlsson. Dal 2016 la start-up ha raccolto qualcosa come 15 miliardi di euro. Nella richiesta di bancarotta Northvolt ha dichiarato 5,8 miliardi di debiti. L’azienda svedese ha detto di avere ora bisogno di circa 1-1,2 miliardi di dollari di nuovi fondi per effettuare la ristrutturazione e l’auspicio è di terminare l’operazione entro marzo.
In Italiale nuove immatricolazioni di auto elettriche a batteria sono praticamente crollate nel mese di agosto 2024, con un -36% su base annuale.
Pertanto, la parte di mondo che sta dirigendo verso l’elettrico, soprattutto quelli che vorrebbero “cambiare” entro il 2035, è in ansia. Anche alcuni stati facenti parte dell’UE hanno messo le quattro frecce e stanno aspettando nuovi eventi. Pare che, se non si trovano alternative al produttore, come disse Don Abbondio “Questo matrimonio non s’ha da fare”. Intanto, in alcuni stati, sono comparsi i primi distributori di Idrogeno
per autotrazione. In Italia, per ora, solo Bolzano e Trieste. Nel prossimo articolo tratteremo su questo prodotto. 
Natale Caminiti

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