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ATTUALITÀ

“Due anni di Brest Unit, facciamo il punto”

 

Venerdì 5 Luglio 2019, si terrà un incontro sul tema: “2 anni di Brest Unit, facciamo il punto”,
presso il Palazzo della Sibilla al Priamàr a partire dalle ore 14,30 fino alle ore 17,00, questo viene
organizzato dal Centro di Coordinamento BREAST UNIT che vuole incontrare le donne che hanno
o stanno usufruendo di questa realtà di eccellenza per il nostro nosocomio, ma sarebbe auspicabile la presenza della cittadinanza in genere. Attraverso i numerosi interventi, segnalati dal programma,si farà conoscere il cammino percorso e quelli che sono i progetti futuri, mirati ad ampliare le potenzialità della struttura.
Le diverse tematiche riguardano i differenti aspetti con cui si presenta la cura del cancro, oltre
all’intervento chirurgico si devono tenere conto l’aspetto umano, cioè lo stato emotivo della paziente che trova nella Breast Unit il modo per uscire dall’isolamento e sciogliere dubbi superando le sue paure. “L’umanizzazione della cura”, “Alimentazione Donna”,”Le cicatrici del corpo e
dell’anima”,”La voce delle donne: io ce l’ho fatta!”: questi sono i temi affrontati e affiancati
dall’intervento del Sindaco, Ilaria Caprioglio, dell’Assessore alla Salute della Regione Liguria,Sonia
Viale, del Consigliere Deliana Misale per Europa Donna Italia, del Presidente Miriam Pesenti per
Cuore di Donna, del Presidente Marcella Desalvo per Fidapa-Bpw Italy sezione Savona. Ma sono le testimonianze delle donne che hanno o che stanno affrontando la propria lotta contro il cancro che ci confermano quanto indispensabile sia la presenza della Breast Unit soprattutto perchè si dimostra un valido riferimento ad ogni problema che la malattia o la cura possa creare ma inoltre aiuta a superare quella sgradevole sensazione di isolamento che la patologia insinua nella paziente e ad accettare la realtà con la certezza che di cancro al seno si può guarire.
Esiste un problema che si evidenzia dalle affermazioni di donne da me incontrate e alle quali ho
chiesto se sapessero dell’esistenza della Breast Unit e della possibilità di sottoporsi a indagini di
prevenzione sia in Ospedale che presso altre strutture create per indagini periodiche: non solo la
risposta è stata negativa ma alcune hanno dichiarato di non sentire la necesssità di fare prevenzione; perciò ritengo che il sottovalutare la prevenzione sia un fattore di rischio forse più alto che la stessa possibiltà di essere colpite dal cancro. E’ auspicabile che si possa attuare una campagna di informazione sempre più ampia sull’esistenza della Breast Unit e di tutte le possibiltà che la struttura ospedaliera offre da sempre.

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