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ATTUALITÀL'Angolo della Naturopata

“A me gli occhi”, alias sull’Iridologia

Tra gli aspetti più curiosi ed inediti del lavoro di Naturopata c’è sicuramente quello legato alla possibilità di osservare l’iride, ossia la parte colorata posta al centro dell’occhio, per ricavare informazioni circa lo stato di salute del Cliente, la cosiddetta Iridologia. Priva di conferme in campo medico, tale disciplina carica di pathos “vede la luce” nel XIX secolo grazie alle osservazioni condotte dal medico ungherese Ignaz Von Peczely: la tradizione vuole che egli avesse trovato una civetta con una zampa spezzata e che avesse notato come, nell’iride corrispondente al lato della ferita, si fosse formato un segno. Tale osservazione condusse Von Peczely a ritenere che vi potesse essere una correlazioni tra lesioni organiche e la comparsa di particolari segni all’interno della parte ‘colorata’ dell’occhio. Parallelamente a ciò, Nils Liljequist un pastore protestante svedese, si dedicò a particolari studi sull’iride, soprattutto in merito alla colorazione della stessa, rilevando come la somministrazione di alcune sostanze, ad esempio il chinino, potesse modificarne la tonalità di colore. In realtà l’osservazione iridologica sembra avere una storia molto più antica; si ritiene infatti che già gli antichi Egizi e la popolazione dei Caldei, famosi per le loro conoscenze divinatorie, avessero dedicato la loro attenzione a questo aspetto dell’occhio ed alcune raffigurazioni medievali sembrerebbero confermare la lunga persistenza di queste pratiche. Ma che cos’è esattamente l’Iridologia? Il termine deriva dal greco ed indica il “discorso razionale” sull’iride, ossia la parte centrale e visibile dell’occhio, per intenderci quella recante la colorazione, la cui reale funzione è quella di proteggere gli strati più profondi e delicati dell’organo visivo dalla luce solare. Uno degli aspetti più interessanti dell’iride riguarda la sua unicità: sulla sua superficie sono presenti particolari segni e piccole discromie che risultano essere assolutamente diverse da persona a persona. In questo senso l’iride rappresenta il nostro ‘biglietto da visita’ e l’Iridologia si prefigge lo scopo di interpretare lo stato di salute della persona tramite l’osservazione di essa con un particolare strumento chiamato iridoscopio, che dotato di un oculare per l’ingrandimento, consente di eseguire una vera e propria scansione della superficie iridea. Come riteneva Von Peczely, ogni segno presente nell’iride avrebbe un significato relativo ad una problematica che potrebbe affliggere una particolare parte del corpo; secondo gli studi iridologici infatti ad ogni parte di essa corrisponderebbe un preciso punto del nostro organismo e la presenza di particolari segni ivi collocati sarebbe la spia di un’ipotetica “debolezza d’organo” di quella parte, ossia la sua tendenza ad ammalarsi.
Nonostante questi studi non abbiano un riscontro scientifico, la pratica iridologica si trova spesso a presentare conclusioni che vengono poi confermate dai fatti: non è raro che l’osservazione di un iride prenda in considerazione dei segni che risultano poi essere corrispondenti a delle reali problematiche di salute. L’osservazione iridologica, condotta da un Naturopata abilitato tramite l’utilizzo dell’apposito iridoscopio, pur non trattandosi di uno strumento diagnostico rappresenta uno spunto di indagine davvero peculiare ed interessante, in grado di stimolare la curiosità ed eventualmente di spingere la persona ad effettuare degli accertamenti mirati. Sperando come sempre di aver acceso in Voi la scintilla della curiosità, vi dò l’appuntamento alla prossima uscita.
A presto, al naturale!
Cristinacavallero.nat@gmail.com

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