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Al Carlo Felice di Genova una Madama Butterfly indimenticabile

Da' inizio alle celebrazioni dell'anno pucciniano

 Era  il novembre 1904 e a Genova, al Politeama Genovese, era stata presentata con successo la terza messa in scena italiana della “Madama Butterfly”,   seguita al clamorosa fiasco della prima alla Scala di Milano  il 17 febbraio dello stesso anno e alla “resurrezione”, a Brescia, nel maggio successivo. Giacomo Puccini, felice per la calorosa accoglienza, ancora prima che calasse il sipario scrisse dei versi gioiosi e scherzosi per il direttore d’orchestra. Questi si concludevano così ” …La donna agisce bene, e canta forte e bene/la messa in scena è bella/ ci son lucciole e la stella,/insomma non mi pento/d’esser venuto a Genova/ e grazie al grande Yeova/io parto lieto e pago per mio Torre del Lago”.  Le impressioni del grande compositore, oltre un secolo  dopo, si adattano perfettamente alla rappresentazione  della “Madama Butterfly”, questa volta sul palcoscenico  ben più grandioso del Teatro Carlo Felice. Già la prima del 19 novembre aveva registrato il tutto esaurito,  e il successo è continuato grazie a tanti fattori, che ne hanno fatto uno spettacolo davvero indimenticabile. Lo spettacolo di domenica 21 è stato siglato da interminabili, calorosi applausi. La direzione del  maestro Fabio Luisi, che miei amici newyorkesi, suoi grandi fan,  dopo averlo tante volte visto dirigere, rimpiangono non sia rimasto alla Metropolitan Opera House,  è stata impeccabile, piena di  calore e di drammaticità, di raffinatezza, attenta a tutte le sfumature di una partitura non semplice,  in cui non mancano riferimenti espliciti alla tradizione orientale,   e portando così  l’orchestra al massimo delle sue possibilità. Anche il cast  ha dato una prova  di grande qualità, a cominciare dalla protagonista, l’ armena Lianna Haroutouinian, per la prima volta a Genova, soprano con carisma, bel timbro  e notevole estensione vocalica. La sua Cio-Cio- San/Butterfly, divisa tra due mondi, il Giappone natio e l’America, terra del suo amato, sognata e perduta, è stata disegnata in maniera impeccabile e commovente, fino alla drammatica scena finale in cui, ormai disillusa, la fanciulla fa harakiri,  seguendo l’esempio di suo padre e l’antica tradizione giapponese. Non meno bravo il Pinkerton del tenore  Fabio Sartori , personaggio predatore, che nella “farfalletta” esotica vede soltanto il soddisfacimento delle sue brame e   non esita ad abbandonarla per una più consona moglie americana. A cui poi affidare il figlioletto, nato da Cio- Cio- San, che compare grazioso, nella sua tenuta da marinaretto, alla fine del 3 atto.  Molto bene il baritono bulgaro Vladimir Stoyanov nel ruolo di Sharpless,  impegnato a far comprendere a Pinkerton il dolore che tale comportamento provocherà alla moglie-bambina, a cui egli  deve comunicare tristi nuove,  ed anche tutti gli altri protagonisti, fra cui la fedele Suzuki di Manuela Custer.  La vicenda, il cui libretto si deve a Luigi Illica e Giuseppe Giacosa , resa immortale  dalla musica di Giacomo Puccini,  ha commosso e continua a  commuovere, e al Carlo Felice è stata esaltata da una splendida scenografia,  già utilizzata alla Scala nel 2016 per la prima scaligera. Ne è autore il lettone Alvis Hermanis, che ha saputo creare, attraverso tre piani soprapposti con pannelli scorrevoli , riquadri sempre diversi con scene di natura, paesaggi,  ispirati dalle stampe giapponesi,   e poi scene di danza dal vivo con fanciulle  eteree dalle movenze kabuki.  Il Giappone  e le sue tradizioni vi compaiono in tante delicate variazioni, fra cui quella magnifica della fioritura dei ciliegi ,  prima del drammatico finale, e anche nei bellissimi costumi di Kristine Jurjàne. Solo nel secondo atto arredi e abito di Butterfly riflettono  la nuova condizione di moglie americana a cui ella, malgrado tutto continua con fede a credere.  Le celebrazioni per il  centenario della morte di Giacomo Puccini,  che cade il 29 novembre prossimo,  non potevano avere a Genova inizio migliore, in attesa della “Bohème”, programmata per il prossimo aprile.

Claudia Sugliano

Le prossime date di “Madama Butterfly” saranno  venerdì 26 gennaio ore 20 , sabato 27 ore 20, domenica 28 ore 15

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