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ATTUALITÀ

ALLUVIONI DI IERI E DI OGGI

Alluvione di Firenze 1966 : zampata dell' Arno al lungarno della Zecca

di Giorgio Siri

Quest’anno ricorre il cinquantesimo dell’alluvione di Firenze (4
novembre 1966), evento divenuto simbolo di una catastrofe che colpì una
città che, seppure allora non esistessero ancora i “patrimoni
dell’Umanità” censiti, era ritenuta patrimonio della cultura universale
e pertanto centinaia di volontari si mobilitarono da ogni dove per
venire a soccorrere Firenze. Ricorre anche il sessantacinquesimo
anniversario dell’inondazione del Polesine (14 novembre 1951 e giorni
seguenti), avvenimento meno noto, ormai passato, rinchiuso in vecchi
filmati ed in vecchie fotografie dai quali si pone all’attenzione, come
ha detto lo storico Giovanni De Luna, esagerando (ma non tanto!),
l'”oceano di miseria”, in cui versavano le popolazioni delle province di
Rovigo e di Venezia, che furono le zone più colpite. Anche questa
sciagura, a motivo della quale 180.000 persone rimasero senza tetto,
suscitò una campagna di solidarietà, nazionale ed internazionale, senza
precedenti e molti furono i volontari a partire per contribuire
all’opera di soccorso. A causa dell’evento molti residenti emigrarono in
altre regioni e, di tanto, in tanto, si incontra qualcuno che ricorda di
essere originario, lui o la famiglia, di quei luoghi! Il crollo della
diga del Vajont, non dovuto a cause naturali, causò la morte di quasi
duemila persone!

In Liguria, l’alluvione più disastrosa rimane quella di Genova del 1970,
con 44 vittime.

Eventi legati al maltempo ce se sono molti, disseminati lungo i decenni,
e solo per quanto riguarda la storia del Dopoguerra, da far un po’
dubitare sulla convinzione ormai accreditata e ritenuta quasi certa, che
il clima odierno sia “impazzito” e che gli “eventi eccezionali” non
siano più eccezionali ma abituali. A parte che il clima non è un
fenomeno fisso ed immutabile ma, anch’esso, è soggetto ad evoluzioni,
cambiamenti, variabili!

Oggi si riscontra anche un numero minore di vittime, fermo restando che
ogni vittima è una tragedia, ma le morti diminuiscono! Anche la Società
è cambiata, sembrano e sono, molto lontani i tempi del Polesine. Così
come è cambiato il sistema di previsioni e le “allerte” si susseguono a
ritmo serrato, a volte senza che ce  ne sia la necessità, lo si ammetta,
tanto più dopo aver letto un comunicato Limet che sottolineava anche questo!

Le polemiche, anche giuste, sono simili da tempo; dissesto
idrogeologico, poca prevenzione, disattenzioni e colpevolezze
dell’edilizia e nella manutenzione dei corsi d’acqua…molto meno,
rispetto alle polemiche, a volte vilmente strumentali, del tempo del
Polesine!

Le inondazioni colpiscono poi nell’intimità, nella vita quotidiana,
nella tranquillità cui tutti hanno diritto e ciò rappresenta
l’ineluttabile costante di sempre, che ci rammenta, che, purtroppo,
siamo soggetti agli eventi naturali, più forti di noi!

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