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ATTUALITÀSAVONA

Altare: Vetrerie ex Savam pericolanti

Ordinata la chiusura al passaggio di veicoli e di persone in via XXV Aprile ed in via Cesio

Ad Altare continua lo stato di degrado degli imponenti immobili delle ex Vetrerie Savam, ora di proprietà della Società Città del Vetro Srl. Un’ordinanza del Sindaco, Roberto Briano, ieri publiccata, ha imposto la chiusura e l’interdizione alla viabilità veicolare e pedonale di via XXV Aprile, per garantire la tutela e l’incolumità dei cittadini, lungo il percorso che fiancheggia il complesso delle aree ex Savam, e di via Cesio  in corrispondenza del fabbricato situato nella parte posteriore al fabbricato conosciuto come forno “Oscar”. Il provvedimento comunale è conseguenza di un sopralluogo dei Vigili del Fuoco.

Così si legge nell’ordinanza: “L’intero complesso costituito da diversi fabbricati versa in condizioni di evidente degrado. In particolar modo le facciate degli edifici che insistono su via XXV Aprile denotano segnali di grave ammaloramento e assenza di un sistema strutturale di tipo scatolare. L’edificio che insiste su via Cesio invece, presenta evidenti segni di vetustà prevalentemente sul cornicione di gronda. Pertanto si diffida all’esercizio della viabilità veicolare e pedonale su via XXV Aprile in entrambi i sensi di marcia antistante l’intero complesso, nonché l’utilizzo di via Cesio in corrispondenza del fabbricato di due piani situato dietro al forno Oscar e l’utilizzo del cortile della pizzeria Bistik adiacente al complesso”. 

La ex Vetreria Savam , il cui fabbricato è catalogato fra i beni architettotonici e paesaggistici, pur in rovina, venne fondata nel 1860, come “S.A.V. Società Artistico Vetraria”; cambiò nome in SAVAM  – Società Artistico Vetraria di Angelo Masserini -, quando appunto l’industriale milanese Masserini rilevò la SAV in fallimento e, nei primi anni 1970, la riaprì. Dopo aver impegnato cospicui investimenti per il trasferimento nella nuova zona industriale di località Lipiani , la SAVAM fallì nel 1992 e, in trent’anni, pur essendosi succeduti promesse e progetti, non si vede ancora la possibilità di un recupero, anzi, secondo quanto emerso da una interrogazione della minoranza  in consiglio comunale “Altare mi piace”, di cui è capogruppo Giuseppe Grisolia, presentata lo scorso marzo, dovrebbe essere scaduto ad aprile il permesso di costruire a favore di Città del Vetro Srl, per un cantiere mai partito e che, concesso nel 2012, aveva una validità decennale.

A ciò si aggiunge il disguido incredibile, nel giugno scorso, che ha portato al mancato accoglimento della domanda partecipazione ad un bando governativo, che avrebbe concesso due milioni di euro, per un progetto di ristrutturazione affidato, dal comune di Altare, ad uno Studio di architettura genovese.

Altare rimane così ancora sfregiata, sembra colpita da un bombardamento, per questa autentica rovina che incombe sul paese, con un suo sinistro fascino e che, da ieri, lo divide in due. Resta più che valido quanto affermato, a marzo, dal gruppo consiliare di Grisolia: “Il futuro dell’area è argomento di vitale interesse per tutti i residenti di Altare, sia nell’ottica di maggior sicurezza dal punto di vista sanitario e ambientale, che in ragione di una visione complessiva del Comune, che tenga conto del costante decremento dei cittadini residenti e dei servizi loro associati . L’area ex Savam può rappresentare un’importante occasione per aprire una discussione pubblica e partecipata riguardo il futuro del sito e delle altre aree degradate del nostro Comune.”

 

Immagine: un render della ristrutturazione degli immobili ex Savam da Habitarea Partecipazioni Spa

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