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ATTUALITÀ

ANNO NUOVO: OLTRE ALLA VITA CAMBIA ANCHE LA MUSICA?

di Michele Alluigi

Il 2016 volge ormai al termine, e come ogni anno viene spontaneo trarre un bilancio dei dodici mesi che sono trascorsi; le materie sulle quali ci si può soffermare sono innumerevoli, la politica, l’attualità, la situazione del lavoro, la cultura… ecco, proprio su quest’ultimo aspetto vorrei focalizzare questa mia piccola riflessione. Con il termine cultura non intendo unicamente il lato umanistico del termine ma anche quello, se vogliamo, più giovanile, in particolar modo quello della musica, ambito nel quale “bazzico” da più di dieci anni e del quale ho visto le più diverse sfaccettature ed evoluzioni. Chi suona, salvo pochissimi fortunati, lo fa per unicamente per passione senza che sia un mestiere: a prescindere dal genere musicale proposto un artista, singolo o componente di un gruppo che sia, si trova a fronteggiare prima di tutto diverse spese (strumentazione, lezioni di musica, spostamenti ecc.) poi vi sono le incognite, non solo quelle legate al “successo” delle sue canzoni ma, ancora più indietro, alla possibilità che esso le possa addirittura proporre. I locali dove poter fare musica a Savona sono pochi, e proprio per questo un gestore che decide di scommettere sulla musica dal vivo viene letteralmente sommerso dalle richieste di musicisti per avere una serata, che non sempre si riesce ad ottenere, consapevole inoltre della “sfida” che si appresta ad accettare. Tutto sommato, grazie ai titolari di attività commerciali più coraggiosi, si è creata negli anni una “scena” musicale ricca e variegata, che ha dato a Savona notevoli artisti come la band heavy metal Vanexa, il gruppo punk dei Klasse Kriminale, il cantautore varazzino Zibba, l’ensemble swing ska dei Fetish Calaveras e la vocalist Margherita Zanin (giusto per citare alcui artisti nei diversi ambiti) per poi arrivare ai gruppi più di nicchia che, tra vecchie e nuove leve, continuano a far sentire la propria voce, sgomitando comunque tra il caloroso supporto dei propri amici/seguaci e l’indifferenza di un pubblico generalmente restio ad ascoltare nuove proposte. Il divario netto si crea tra l’ambito underground e quello, per così dire, “ufficiale”, fatto di iniziativee concorsi patrocinati dal comune a cui però non tutti hanno modo di partecipare; gli spazi mediatici ci sono, ma non sempre l’enorme quantità di musicisti riesce ad essere incanalata e diffusa attraverso i vari media di informazione (affiancati invece alla massiccia promozione fatta dagli artisti stessi sui social network). La materia prima però, come si è detto, è parecchia, ma conformemente all’arcinoto stereotipo ligure i calendari di eventi spesso vedono più serate concomitanti, che immancabilmente scindono il range di ascoltatori in un aut aut che avvia una “guerra di movida” a chi anima di più i venerdì e i sabato sera, senza contare le numerose contestazioni per la musica troppo alta che giungono dalle immancabili segnalazioni. Purtroppo, non esiste la regola statistica per creare l’evento perfetto, ogni data in calendario è sempre una drastica incognita le cui soluzioni comportano il locale o deserto o strapieno e ahimè l’unico barlume di speranza sembra essere la costanza con cui i musicisti portano avanti anno dopo anno la loro passione. Una maggiore apertura agli eventi istuzionali, costituita da bandi di partecipazione più diffusi e non settoriali, una scelta di nomi che comprenda più generi musicali all’interno degli eventi ed una maggiore fiducia in chi si esprime attraverso le sette note potrebbero dare un nuovo impulso a questa risorsa; per ora il mio è solo un proposito per l’anno nuovo, ma quel che è certo è che la costanza di chi crede nella propria passione può davvero far cambiare la musica a Savona.

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