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Appunti e disappunti

Ieri la Ferrari ha vinto il Gran Premio di Australia. Erano quasi due anni che le macchine della Società di Maranello non vincevano un gran prix. L’ultima vittoria si è avuta il 20 settembre 2015 quando la “rossa”, sempre a guida Vettel, vinse il sul circuito di Singapore. E’ ancora presto per dire che la crisi, durata ormai da parecchi anni, sia finita; ma è probabile che la macchina di quest’anno possa essere tornata competitiva. Il problema è che quando dal 2012 si è deciso di adottare la tecnologia “ibrida” la Mercedes era molto avanti, rispetto alle concorrenti, avendo investito enormi risorse in tecnologia ed in risorse umane. Per fare un esempio: nel 2011 venne licenziato dalla Ferrari l’ing. Aldo Costa che passò alla Mercedes dove oggi è a capo del reparto “Progetto e sviluppo”. Il 10 settembre 2014 Sergio Marchionne sostituì Luca Cordero di Montezemolo alla Presidenza della Ferrari. Come era già successo in FIAT, anche in Ferrari (complici i risultati deludenti) la convivenza fra Montezemolo e Marchionne si è dimostrata impossibile. Troppo decisionista Marchionne, troppo “fighetto” Montezemolo, che ha sempre cercato di emulare, senza peraltro riuscirci, il suo Maestro, Gianni Agnelli (qualche lingua malefica dice, persino, che Luca è il figlio naturale di Gianni).
In realtà, come già in FIAT, Marchionne ha portato, anche in Ferrari, una visione imprenditoriale nettamente diversa da quella conservatrice e un po’ da sacrestia, esistente nel gruppo FIAT.
Certo il 2016 è stato un anno di passione, dove ai risultati terrificanti si sono aggiunte tremende disgrazie come la morte improvvisa della moglie di James Allison, direttore tecnico della Ferrari. L’ing Allison è considerato nell’ambiente delle corse automobilistiche secondo solo ad Adrian Newey della Red Bull considerato il più creativo e preparato del settore. Fu Stefano Domenicali a convincere Montezemolo che Allison era l’uomo giusto per il rilancio. La mossa diede ottimi frutti: la prima macchina interamente progettata sotto la supervisione di Allison fu quella che nel 2015, primo anno di Vettel in rosso, vinse tre gare.
Dopo la disgrazia capitata alla moglie, Allison ha lasciato la Ferrari per dedicarsi ai figli e Marchionne ha valorizzato le “seconde linee” della struttura tecnica della Ferrari scommettendo sulla qualità di queste risorse.
Sicuramente la Ferrari 2017 è una macchina molto diversa da quella degli anni precedenti: le evoluzioni delle macchine in Ferrari sono sempre state molto lente e meditate, non a caso le Ferrari non registrano quasi mai guasti meccanici. Oggi con una macchina totalmente nuova occorrerà, anzitutto, verificare se l’affidabilità sarà quella di sempre. Se sarà così, il 2017 sarà un anno ricco di soddisfazioni.
Speriamo che la vittoria nel Gp di Australia sia l’alba di un giorno radioso!! Sinceri auguri.

 

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