Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

ATTUALITÀ

Arrivano la bellezza di ottanta euro!

Euro“Festa grande” e banchetti opulenti per dieci milioni di italiani che si troveranno in bustapaga la bellezza di ottanta euro in più. Peccato davvero che a godere di questa mancia siano soltanto una minima parte di lavoratori dipendenti: gli altri? Dovranno aspettare il 2040 o magari il 2050 prima di vedersi accreditare qualche spicciolo in più sul loro misero e asfittico stipendio. Per non parlare dei pensionati che hanno, certamente, tempo di passare a miglior vita prima di vedere la loro pensionino aumentare di qualche decina d’euro! E coloro che guadagnano poco più di 1500 euro mensili? Beh, questi sono già ricchi e straricchi e quindi è giusto che gli ottanta euro possano vederli solo col binocolo.

Che ottanta euro siano meglio di niente, beh, questo è certamente assodato, ma che il governo ci venga a dire che andranno a risolvere i problemi di molte famiglie, ci appare veramente come una paradossale “presa in giro”. Ma il governo assicura che con questo ricco aumento tutti potranno fare meglio la spesa, andare in pizzeria o al ristorante, comperare e spendere “a più non posso” e riempire il frigorifero di ogni ben di Dio. E.. ahimè, c’è gente che ci crede, ringrazia anche e attende questa elemosina per fare spese pazze con il solo imbarazzo della scelta su cosa comprare per primo, e, magari, su come investire quello che avanzerà. Personalmente, non ho parole. O meglio, alcune proprio ce le avrei, ma preferisco tenerle per me e lasciare agli altri il commento su questo “folle” aumento di stipendio che, come dicono illustri politici, migliorerà l’economia nazionale favorendo spese, acquisti e tutto il commercio. Gli e sodati? Verranno tempi migliori anche per loro, dice il governo: al momento, lasciamoli lì ad aspettare senza fretta nella speranza che riescano a mettere “qualcosa sotto i denti”: io sono convinto che gli e sodati, che ancora hanno la fortuna di avere i denti in bocca, li userebbero volentieri a prendere a morsicate i nostri “amati” parlamentari e affini fino a mangiarseli, per quanto essi siano decisamente indigesti anche per gli stomaci migliori.

Il carovita? L’aumento previsto delle tasse su tutto su tutti? Le bollette che rincarano a vista d’occhio? I conti correnti che ormai sono in “rosso fuoco”? Nessuno si deve preoccupare. Niente paura! Con ottanta euro salviamo “capra e cavoli” e risolveremo tutti i nostri problemi. Io questi ottanta euro li avrei assegnati solo a quei consiglieri regionali governatori che, poveretti, hanno estremo bisogno di doversi comprare mutande, canottiere, cravatte, tanga, reggiseni e assolvere a quelle “spesucce” che sono necessarie per l’espletamento della loro attività politica come gli aperitivi, i pranzi a base di caviale e champagne francese o per qualche viaggetto, ovviamente con tanto di famiglia o amante annessa, per vedere un po’ come si vive in altre nazioni del mondo. Cari amici, la realtà è ben altra!

Tutti sappiamo fin troppo bene che questo maledetto euro ci ha rovinato la vita dimezzando letteralmente il nostro potere d’acquisto, mettendoci alle corde, quando, invece, avrebbe dovuto medicare le nostre difficoltà. Valutare l’euro quello che fu valutato fu un errore imperdonabile frutto dell’ignoranza grassa dei nostri politici d’allora che, oggi, non tremano certamente e non vivono nell’indigenza. Entrare in Europa è stato un errore gravissimo che non ha dato a noi cittadini nessunissimo vantaggio, rendendoci schiavi di una Germania che si è arricchita alla nostra faccia e che continua a sottometterci e a imporre la sua politica nazionalista, senza che nessuno abbia il coraggio di risollevare la testa e mandarli a quel paese!

Perché non iniziamo veramente a preparare un referendum per verificare cosa ne pensano gli italiani di questa Europa unita, o meglio “disunita” e dell’Euro? Sono convinto che ben più della metà la pensa come la penso io! Alcuni sono convinti che uscire dall’Europa significherebbe l’ulteriore rovina della nostra economia. Ma perché? Abbiamo ancora un’economia? Peggio di così, intanto, le cose non potrebbero andare e allora proviamo a fare le valige e tornare alla nostra vecchia “lira” per vedere veramente cosa riusciremmo a fare senza fare i serventi dell’Europa. Perlomeno, potremmo provarci? Chissà che non vada bene!

Carlo Colla

Rispondi