Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

ATTUALITÀSAVONA

ASL2 e Prefettura di Savona firmano un protocollo di intesa per gli interventi a sostegno dei giovani che fanno uso di droghe

I dati raccolti dalla Prefettura nella provincia di Savona indicano che i soggetti segnalati dalle Forze dell’Ordine per uso di sostanze psicotrope sono prevalentemente giovani che fanno consumo occasionale di sostanze e nella maggior parte sono situazioni sconosciute ai servizi socio-sanitari; dopo una flessione legata alle restrizioni del periodo pandemico, si assiste ad una risalita importante del consumo di sostanze illegali soprattutto fra i giovani. Già i dati del 2021 indicavano che il 5,7% dei maschi quindicenni aveva usato cannabis nell’ultimo anno, per arrivare a oltre il 30% dei diciottenni; le femmine seguono di poco distanziate (Dati ESPAD); nel 2022 solo il 63% delle undicenni si sentiva in pieno benessere psicologico e solo il 32% delle quindicenni. Dato ancora più allarmante è che il 76% delle quindicenni assume farmaci per sentirsi in pieno benessere (Dati HBSC); lo scarso benessere psicologico dei giovani va di pari paso con l’uso di sostanze. Nei giovani  gli interventi di prevenzione e cura diventano difficili da attuare mancando  quasi sempre la motivazione poiché nei primi anni di consumo le sostanze psicotrope non danno effetti dannosi manifesti importanti da indurre il giovane a chiedere aiuto. Su queste premesse è stata firmato,  presso l’Ufficio territoriale Savonese di Piazza Saffi, il Protocollo d’intesa tra ASL 2 e Prefettura per la collaborazione operativa nel trattamento di persone segnalate ex artt. 75 e 121 del “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”, ossia per i giovani (adolescenti, minori e persone sotto i 26 anni) che fanno uso di droghe e/o sostanze psicoattive; è stato quindi formalizzato attraverso la stesura di uno specifico Piano Operativo la serie di interventi messi in atto dalle due istituzioni finalizzati alla prevenzione, alla diagnosi e all’intervento precoce nei soggetti più giovani, compresi i consumatori saltuari di sostanze psicotrope. Il Piano prevede la costituzione di un’equipe multidisciplinare composta da operatori del Ser.D e del NoT della Prefettura –U.T.G. e definisce le competenze, le azioni  e i percorsi che ASL2 e Prefettura mettono in atto a favore dei soggetti segnalati, modulati a seconda dell’età e delle caratteristiche specifiche del caso.

“Ringrazio ASL2 dicendo che questo protocollo è dedicato al trattamento dei soggetti che fanno uso di stupefacenti”, dichiara Sua Eccellenza il Prefetto di Savona Enrico Gullotti, “e tutto ciò, quando verrà attuato, avrà una facilitazione della presa in carico. La norma di riferimento è la legge 309\90 in cui si prevede, per coloro che assumono sostanze, un percorso presso la Prefettura con un colloquio e l’avvio al trattamento; se questo percorso non porta i risultati sperati ci sarà una sanzione. La novità più importante è il rafforzamento e l’integrazione dell’attività tra l’ASL e la Prefettura; l’articolo 121 della legge del 1990 prevede la segnalazione e quando l’autorità sanitaria è informata e crea attività finalizzate al recupero attuando le procedure previste dal protocollo. Vi sarà inoltre un’anticipazione della presa in contatto con soggetti mirati ricordando che sempre più ragazzi under 26 fanno uso di sostanze; la cannabis e l’eroina sono le droghe maggiormente consumate. Il protocollo permette di accelerare il recupero con un percorso mirato ma la parte più importante è il momento attuativo; tutto ciò ha carattere rilevante perchè sperimentale e ne siamo orgogliosi”.

Parole simili da parte di Michele Orlando, Commissario Straordinario di ASL2 :”Il protocollo è un passo in avanti per la prevenzione ed in tal senso stiamo sta svolgendo attività con le scuole; un corretto stile di vita ed il benessere degli adolescenti sono fondamentali. Ringrazio il Ser.D per cosa fa ricordando che la maggior parte delle volte il malessere dei ragazzi deriva dalla famiglia; l’ASL realizza progetti di prevenzione primaria presso le scuole e qui si parla di sessualità, rispetto degli animali e delle persone senza dimenticare il rapporto con il fumo ed il cibo. Tutto ciò è condiviso con gli istituti scolastici e si parte dalle scuole elementari parlando del rispetto per gli animali arrivando fino alle superiori con percorsi più specifici”.

“La norma relativa a questi temi è molto importante anche se non attuale ma i protocolli che si ispirano ad essa sono moderni”, afferma il dottor Roberto Carrozzino, direttore del Dipartimento Salute mentale di ASL2, “ricordando che la realtà nell’uso degli stupefacenti è in continua evoluzione. E’necessario intercettare la fascia di popolazione con questi problemi che non chiede aiuto, cosa fondamentale per la cura; l’aiuto avviene sempre più avanti nella vita poichè cambiano le sostanze ed il loro uso portando l’abuso ad alcuni giorni della settimana. Abbiamo notato accessi in pronto soccorso, legati alle sostanze, di giovani alterati ma sono convinto che dopo l’intossicazione sia fondamentale chiedere aiuto; un campanello d’allarme sono anche i genitori che chiedono aiuto ed il contatto con la legge delle persone che assumono sostanze è importante perchè la minaccia può essere una grande riflessione su cosa si fa. Il contatto con le forze dell’ordine ci fa intervenire in tempo ma abbiamo problemi con le cosiddette smart drug poichè sono sostanze fuori dalle tabelle degli stupefacenti e per la normativa non sono nemmeno droghe per cui è difficile capire cosa viene assunto; ringrazio chi fa prevenzione mirata e gli interventi multidisciplinari con psicologo, psichiatra, educatore ed altri soggetti sono molto importanti. Per lavorare con i ragazzi usiamo luoghi belli come il GIG di Corso Italia in cui era presente, in passato, una galleria d’arte; l’osservazione di queste persone è importante e si fanno percorsi uguali indipendentemente dal percorso d’accesso ma è fondamentale l’osservazione neutra dei comportamenti. Uno dei problemi più attuali è quello delle sostanze chimiche che hanno alle spalle chimici professionisti; è difficile seguire l’evoluzione delle nuove droghe ma nonostante tutto il mercato delle sostanze tradizionali è in crescita. L’età del consumo si è abbassata ai 12-13 anni e la cannabis di oggi è più potente di quella del passato tanto che spesso provoca crisi psicotiche; il disagio dei giovani è tangibile e la pandemia ha fatto da detonatore tanto che il 70% dei 16 enni ha dichiarato di vivere malesseri. L’alcool è un problema che riguarda maggiormente le donne mentre nel ponente vi è un problema grosso per le sostanze; questo fenomeno è molto diffuso nell’imperiese ricordando che il progetto è previsto solo per l’abuso di stupefacenti ma per noi la presa in carico è uguale per ogni dipendenza”.

“Ci sono due percorsi, il primo dedicato soprattutto ai giovani dai 14 ai 18 anni”, prosegue l’assistente sociale Elisa De Salvo, “mentre il secondo è indirizzato per la fascia 18-26. Il primo percorso avviene per la prima segnalazione alla quale seguiranno un colloquio conoscitivo e alcune attività di gruppo; il gruppo è una sorta di strumento di intervento con i giovani e supporto alle famiglie. Il secondo percorso avviene dopo la prima segnalazione con un passaggio diretto al Ser.D con persone già segnalate e chi fa consumo abituale; in questa fase c’è un intervento più individuale con l’obbligo di sottoporsi ad un programma con il monitoraggio tossicologico e solitamente tutto ciò avviene con persone più in là con l’età. Se i soggetti non aderiscono alle prescrizioni ci saranno le sanzioni ed è necessario fermarsi e riflettere dopo le sanzioni; solitamente le segnalazioni avvengono in base all’articolo 121 per i soggetti più giovani e gli interventi in favore dei ragazzi sono finalizzati a dare risposte ma abbiamo avuto anche 60 enni segnalati per la prima volta. Solitamente le attività di gruppo sono mirate a favore degli adolescenti ma se emerge un uso problematico delle sostanze c’è l’inserimento in struttura, pratica che può diventare un’occasione di riflessione per gli adulti; il protocollo ha grandi opportunità essendo flessibile”.

“Il progetto ASL è coordinato con le forze dell’ordine anche per le altre dipendenze”, conclude il Prefetto Gullotti.

Rispondi