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Calcio Dilettanti – Linee FIGC per allenarsi

Forse qualcuno penserà che parlare dei problemi del mondo del calcio sia quasi un affronto di fronte a tante tragedie che la pandemia ha causato. Tuttavia bisogna ricordare che il pianeta pallone, dalla massima serie fino all’ultimo dilettante, smuove una massa di interessi e di denaro enorme. E non si parla solo di Ronaldo o Ibraimovic, ma magari della signora Pina che gestisce un bar presso un campetto di periferia dove ogni sera si riunivano scapoli e ammogliati per la partitella fra amici e al pomeriggio i bambini della scuola calcio. Il campetto ovviamente adesso è chiuso e la signora Pina tragicamente disoccupata. Ma quante sono le persone che come la signora del bar hanno perso il lavoro?
Ecco perché si attendevano con ansia le linee guida della FIGC per la ripresa degli allenamenti per il calcio giovanile e dilettantistico.
Anche in questa occasione non si può non notare alcune stridenti contraddizioni.
Ovviamente il presupposto iniziale è che calcio giovanile ma soprattutto quello dilettantistico non prevede emolumenti. Quindi se uno è un calciatore dilettante non dovrebbe avere stipendio e di conseguenza dovrebbe lavorare per mantenersi.
Bene, la FGCI prevede per i dilettanti la ripresa degli allenamenti a gruppi di 4 persone, ogni gruppo con un allenatore, che operino su una porzione di terreno di 64 metri quadrati, ossia 8 per 8. Ovviamente non essendoci spazio a sufficienza per una rosa completa, i gruppi dovranno utilizzare i loro spazi ad orari diversi, evitando il contatto fisico e rimanendo comunque a distanza minima di 2 metri l’uno dall’altro.
Va da se che queste istruzioni diventano un po’ complicate per un dilettante che deve fare gli allenamenti dopo l’orario di lavoro. E poi che dire di un allenatore ogni 4 giocatori? Quanti tecnici a libro paga deve avere una squadra?
Inutile continuare a raccontarci la favoletta dei rimborsi spese quando tutti sanno benissimo che in serie D girano stipendi da manager.
A completare questo disarmante quadro c’è la partenza della serie A che rimette tutto in discussione, dato che, se nel corso delle prossime partite dovesse intervenire un ulteriore focolaio, già la Lega Calcio si è detta contraria a retrocessioni calcolate a tavolino. Quindi, ovviamente, a cascata, sarebbe tutto da rimettere in discussione specie in serie D dove 31 squadre continuano la lotta per non retrocedere secondo la classifica di marzo.
Insomma, ancora una volta siamo qui a raccontare di una situazione davvero complicata e tutt’altro che risolta.


https://www.figc.it/media/121545/proposte-pratiche-sedute-di-allenamento_2.pdf

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