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Campagna contro fumo sì, ma sta diventando ridicola

fumo

Francamente comincio a stufarmi di tutte le scempiaggini che vedo fare all’indirizzo dei signori fumatori, che non considero affatto né banditi, né drogati. Premetto che sono, purtroppo, un fumatore, e che pertanto, tendenzialmente sono portato a difendere chi, come me, ha preso questo vizio che sarebbe meglio perdere, vuoi per la salute vuoi per il portafogli.

Che fumare faccia male, i fumatori lo sanno  benissimo, è inutile quindi martellarli continuamente con misure e comportamenti ipocriti. Fumare sarà una scelta sbagliata, ma una scelta, ed aggiungerei un diritto che rientra nell’ambito delle “libertà personali” di ogni persona. Considerato che è un diritto, questo diritto va esercitato nei limiti delle imposizioni imposte dalla legge, limiti che stanno diventando sempre più restrittivi fino quasi alla soppressione del diritto stesso. Vedo però che queste imposizioni stanno diventando sempre di più delle vere e proprie limitazioni, tanto da ledere quella libertà personale a cui poc’anzi ho fatto riferimento. A questo punto dobbiamo chiarirci bene le idee.

Se è giusto che il fumatore non rechi fastidio a chi gli sta vicino, è altrettanto giusto che al fumatore debba essere data la possibilità di fumarsi una sigaretta in tutta tranquillità senza nessuna rottura di scatole. Chi, purtroppo, ha assunto il vizio del fumo non può smettere solo per fare piacere a chi il fumo lo detesta. Occorre moderazione in ogni presa di posizione, senza esasperare mai il concetto e fare passare i fumatori come degli “untori” manzoniani, da perseguire e flagellare. Smettiamo di essere e di fare i ridicoli. Se di libertà dobbiamo parlare, esiste anche la libertà al fumatore di “fumarsene una” anche nell’ambiente di lavoro senza, peraltro, arrecare danno e fastidio a chi gli sta vicino.

Creiamo, allora, dei luoghi all’aperto dove il “soggetto” possa tranquillamente fumarsi la sua sigaretta senza paura di possibili ritorsione. Ho letto in questi giorni che anche nelle scuole si è scatenata la “caccia alle streghe..ovvero ai ragazzi che fumano”. Premetto che gli alunni maggiori di 18 ani hanno il diritto di fu,are senza dover dare conto a nessuno della loro scelta, sbagliata o no che essa possa essere. Come è possibile che un alunno resti 5-6 ore della mattinata scolastica senza potersi fumare una sigaretta, almeno all’intervallo? Perché non permettere, in luogo aperto, che l’alunno possa esercitare il suo “diritto” di fumare?

E’ un’imposizione che ritengo essere molto negativa, illogica e assolutamente limitativa della libertà personale e, pertanto, inaccettabile. Il nostro governo ed i suoi ministeri, anziché dettare regole assurde, perché non rende obbligatoria nelle scuole elementari e medie una campagna “anti-fumo” dedicando ad essa qualche ora magari levandola a qualche materia che, di ore, ne ha fin troppe?

Non basta ed è ipocrita dire ai giovani di non fumare o condannarli quando fumano: occorrerebbe catechizzarli fin da piccoli e non aspettare a “reprimere” quando hanno assunto il vizio. In buona sostanza credo che si stia effettivamente esagerando  e le esagerazioni non vanno bene e sono sempre mal accettare da tutti, fino a risultare completamente contro producenti. E poi facciamoci un’altra considerazione: il fumo “passivo” fa certo male, ma ben più male fa a noi tutti l’aria malata e marcia e zuppa di veleni di ogni genere che respiriamo ogni giorno dal mattino alla sera nelle nostre città abitando vicino a fabbriche e stabilimenti. Allora, se vogliamo fare la caccia agli “untori”, facciamola bene e verso tutti soprattutto verso questo stesso nostro governo che permette che i propri cittadini respirino un’aria inquinata ed avvelenata: lo stesso governo che fa scrivere sui pacchetti di sigarette che “Il fumo fa male e uccide”. Tutto ciò è semplicemente ridicolo. Ma, siamo in Italia, e di cose ridicole ce ne sono ben tante.

Carlo Colla

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