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ATTUALITÀ

Chi ha paura dell’intelligenza artificiale?

La macchina è una intelligenza artificiale, è una sorta di ribellione, ripercorre la nostra evoluzione virtuale. Le nuove tecnologie, estensioni digitali, strumenti tecnologici, sono condizioni essenziali, da una decina di anni, primeggiano, hanno allargato i nostri spazi temporali in modo notevole, in particolare per quella fetta di umanità con capacità limitate, disabile. Con protesi, supporti tecnologici diversi a seconda dei bisogni, possono muoversi con maggior indipendenza, intelligenze artificiali specie per formazione e integrazione. La legge 4/2004 facilita l’accesso agli strumenti informatici ai disabili, perché la Società, le Città, il Mondo siano più accessibili a tutti, persino per trovare posti auto. Idem lo smathfone, che è il nostro assistente virtuale. Per le auto i sensori, servono per frenare da sole, parcheggiare, un preludio delle macchine senza pilota, che dovranno prendere importanti decisioni da sole, anche se difficile prevederne le varie conseguenze La robotica risale agli anni 1940/50 e considerato che a studiarla sono quasi tutti uomini, bianchi, le donne lamentano che avremo intelligenze maschiliste, infatti piace farle con voce femminile, suadente che si comporti delicatamente, in modo remissivo, come una donna dell’800, mentre una donna del nostro tempo, se irritata manda con non chalance a quel paese. Assistente vocale, è una intelligenza artificiale, in voga presso gli anziani, interrogato risponde, parla non smette mai, quasi rompe. Ne sono già operativi 100milioni e nel 2023 saranno 8miliardi. Altro utile aggeggio, un attrezzo che ha voce femminile, nipoti e figli che figli e nipoti regalano, ascolta, governa vita e casa, viene commercializzato dai più grandi punti vendita on line (Amazon). Utile risponde ad ogni nostra richiesta, obbedisce sempre (accendi luce, fa partire musica, accendi TV, apri cassetto, che impegni ho oggi) e facciamo anche bella figura con amici, fa colpo, prende, un umanoide, può essere più bravo degli umani, a volte inganna l’ingenuità umana. Da studi, Unesco sottolinea che ha voce femminile remissiva (a commenti osé risponde se potessi arrossirei), non c’è filtro, è un assistente virtuale, a volte pericoloso specie per bimbi se soli, può leggere fiabe e un bimbo può finire alla sua mercé. E’ il caso di dire “Le strade sono lastricate di buone intenzioni”.Le emozioni sono segnali di complicità, che i robot non provano, niente: fame, sonno, gioia, tristezza, coscienza, anima, sono frutto di consapevolezza, di una elaborazione del nostro primordiale. Le tecnologie sono utili, ma anche armi a doppio taglio, vanno utilizzate con consapevolezza. Oggi vige una sorta di maledizione, paura che siano contro di noi, diciamo che le macchine prenderanno il nostro posto, sono in competizione con l’uomo e arriveranno a sostituirlo. Mentre l’uomo invecchia, si deteriora, la macchina quasi perfetta, anche se oggi ancora lontana dalla perfezione umana, dopo un tagliando è di nuovo pronta a ripartire, per svolgere il suo ruolo. L’uomo, si affeziona al robot, macchina con cui, può avere anche rapporti sessuali (vedi casa di appuntamenti a Torino).

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