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ATTUALITÀ

Corte di mare a Varazze, collettiva di primavera

L’ultima mostra organizzata da Ettore Gambaretto, almeno nei dintorni, è una collettiva a Corte di Mare, Centro commerciale Supermercato Coop, a Varazze, che ripete, con qualche apporto diverso, la collettiva di Spotorno, per la festa del vento. La “squadra”, i nomi che recentemente Gambaretto mette in rilievo, si fa’ notare, come sempre!

Paolo Silvano Ghersi sogna un “San Giorgio e il Drago”, come il Pisanello e come Paolo Uccello, con una tecnica ad intaglio, oppure ci porta in montagna, per paesaggi che ricordano un po’ van Gogh, un po’ Longoni, però l’artista sa ripiegare su posizioni di intima familiarità…

Caterina Galleano ripropone i suoi ritratti a matita, con quelle espressività dei volti che “Cheti”, da artista di vocazione squisitamente estemporanea, è in grado di cogliere e riproporre….quasi perfetti!

Gambaretto riporta all’attenzione il famoso Franz Porta, con l’espressionismo naif per cui è famoso, quando ritrae gruppi di chierichetti e paesaggi, che ricordano le vedute dello svizzero Auberjonois!

Federica Giorgis, artista poliedrica, compare con l’ispirazione onirica di una delle sue allucinate vedute e con il geniale geometrismo “ottico”, del suo “sistema cromatico”, apparentemente rigoroso, ma forse altrettanto onirico…

Francesco Jiriti indaga nei muri, nelle fenditure di essi e li ricostruisce, per trovarvi, forse, ragioni – e regioni – nascoste dell’arte!…..

Carlo Daneluzzi espone fotografie di forte emotività ed espressione;

Foto, come sappiamo, anche da Mirko Colombo, “pittore” della fotografia, a volte impressionante per come riesce a rendere le istantanee, con le predilette figure di personaggi esotici…

Emilio Beglia, il decano, è presente coi suoi paesaggi impressionisti, dove si ritrova l’eco dei paesaggisti liguri come Alberto Salietti od Orlando Grosso…

Mariella Tissone, straordinaria, impressionante con le sue coppie abbracciate, che evocano ricordi di Klimt, coi visi femminili attuali, di espressionistica apparenza ma con remoti richiami barocchi(forse la stessa cosa?)

Giovanni Mazza “Silano”, di cui abbiamo già ammirato una veduta urbana, che avremmo potuto collocare fra Hopper e Berto Ferrari, si fa inoltre ammirare per una scena all’osteria, che potremmo mettere, certo rivisitata ed attuale, accanto alle scene di osteria della pittura fiamminga…

Mariella Relini propone vedute urbane, con allusioni a New York, fra l’allucinato ed il reale, con tonalità cupe, ravvivate da strumenti musicali in primo piano;

Cristina Mantisi ha trovato la via di un filone pittorico del domani, in cui non mancano lirismo e ricerca estetica.

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