Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

ATTUALITÀ

Crisi savonese nella crisi italiana

L’Europa ci sta lasciando indietro, e non è solo colpa della “grande crisi”,che ha colpito tutto e tutti, ma di tendenze di lungo periodo che emergono con chiarezza dai dati sulla disoccupazione giovanile, sulla precarietà, sulla scarsa qualità dei posti di lavoro disponibili. Gli ultimi dati diffusi da Eurostat a livello provinciale si fermano al 2015 e sono rivelatori.  Info Data ha rielaborato le statistiche, prendendo come riferimento la media del continente.  All’inizio del secolo e del nuovo millennio, più dell’uno che dell’altro, il centro-nord italiano correva, con qualche eccezione, a un passo più lungo del resto d’Europa. Ma nel 2015 le aree che potevano vantare un tenore di vita almeno uguale a quello della media europea si sono ristrette.

Il calo rispetto alla media complessiva (fatta uguale a 100) è stato generalizzato. Ma con punte di acuta sofferenza. In punti percentuali la provincia che ha fatto peggio dal 2000 al 2015 è stata Cremona (-48 punti), seguita da Lecco e Como (-43) e poi Roma (-42). Il caso della capitale è emblematico: a inizio millennio chi viveva a Roma poteva godere di un reddito oltre 60 punti superiore alla media europea (ovvero 160). Quindici anni dopo un vantaggio esiste ancora, ma i punti si riducono a 20. La stessa Milano, che vantava un Pil pro capite quasi doppio rispetto alla media europea (196) è scesa a 178, così Brescia, passata da 148 a 109, Bolzano da 164 a 146, Bologna da 169 a 136.

E la Liguria, che nel 2000 era per intero abbondantemente sopra la media europea? Nel 2015 sopra la linea di galleggiamento sono rimaste soltanto Genova, peraltro scesa da 135 a 117 (sempre considerando la media europea uguale a 100), e La Spezia, passata da 131 a 103. La peggio è toccata a Imperia, che era a 107 e si è ritrovata nel 2015 a 81, quasi un dato da centro-sud. Anche Savona ha perso ben 27 punti, scendendo da 122 a 95, ovvero da molto sopra a qualcosa sotto la media europea.

Se dagli indici si passa ai valori reali, lo sconquasso degli ultimi 15 anni appare forse ancora più evidente. Il Pil pro capite dei genovesi è stato di 34.100 euro nel 2015, distanziando La Spezia (29.900 euro) e ancor più Savona (27.700) e Imperia (23.600). Nel frattempo il Pil europeo è stato pari, mediamente, a 29 mila euro.

Rispondi