di Gabriella De Gregori
Frammenti cromatici che stimolano il visitatore ad un andirivieni come fosse prigioniero di labirinti: alla ricerca delle motivazioni che si affastellano le une sulle altre, qualunque sia la motivazione che spinga l’Artista a creare i suoi preziosi e cerebrali puzzle; l’osservatore cercherà risposte a domande sempre nuove, tante e quante sono le variabili cromatiche . Si evidenzia spesso quella tache preziosa in oro : il principio o la fine del pensiero? oppure il primo o l’ultimo tassello col quale indicare una verità esistenziale? Intende concretizzare e rendere visibile le immagini della visione che riesce solo Lui a scoprire, che sembra essere avvolta in una realtà invisibile ma esistente e che descrive con una frase cromatica per svelare una immagine da rendere visibile a tutti, che è apparsa solo a Lui il “visonario”; Sua prerogativa è proprio quella facoltà innata di poter vedere gli aspetti nascosti del reale che verranno tradotti dal Lui attraverso la lingua dei colori e del segno e per simboli come quelle iterate tache preziose in oro o argento. Sovrapposizione di schegge fluttuanti che in un primo momento appaiono saldate ma che, osservate con più attenzione, risultano autonome le une dalle altre: allora pare che per qualche magnetismo cercano forse di combinarsi. Non sappiamo se l’artista voglia creare un andirivieni esistenziale o autobiografico tra passato e futuro attraversando il presente, forse rappresentato da un nucleo risplendente in oro o focalizzato, pure in argento: una tache illuminante e luminosa per fissare il punto di partenza del suo pensiero. L’essenza dell’esistenza, l’elemento più prezioso da salvaguardare: la propria identità d’uomo e di uomo irripetibile. La verità è la matrice prima di ogni essere umano, il suo stesso credo è se stesso.