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Galata Museo del Mare, inaugurata “Quasi fantasmi”, mostra di Giancarlo Ballo

Grande successo per l’inaugurazione di “Quasi Fantasmi”, mostra personale dell’artista rodigino Giancarlo Ballo, visitabile fino al 24 marzo 2023 presso la Galleria delle Esposizioni del Galata Museo del Mare di Genova; si tratta di ventisei pannelli fotografici in k – mount di grandi dimensioni, immagini che “giocano” con le suggestioni dell’apparenza sfruttando diverse “controfigure” umane (riflessi, controluce, ombre) talora stravolte, distorte, tramite ottica decentrabile manualmente. Giancarlo Ballo nasce a Rovigo nel ’58, dove vive e svolge la professione di medico legale. Si “ammala” di fotografia a 18 anni e da allora non è più guarito; a spingerlo l’esigenza di cercare di fermare un sentimento, un’emozione, un’atmosfera. Si dirige principalmente verso riflessi, ombre, geometrie, masse e volumi. Fino al 2014 utilizza Reflex analogiche; successivamente, ricorre alla Nikon Df a cui affianca da un paio d’anni una Fuji -XT20. Partecipa a numerosi concorsi fotografici e sue immagini compaiono su vari calendari. Importanti riviste nazionali e internazionali di settore si sono occupate del suo lavoro (“Reflex”, “PC-Photo”, “Digital Photographer”, “Tutti fotografi”, “Fotografare”, “Image Mag”, “Awartmag”, ecc.); ha al suo attivo diverse esposizioni personali e collettive, fra cui ricordiamo quelle al Chiostro del Bramante a Roma e alla Galleria “Il Melone” di Rovigo.

“La mostra è composta da 26 fotografie ed una è nata come immagine a pellicola ed era a colori venendo poi trasformata”, dichiara il fotografo Giancarlo Ballo, “ricordando che la foto denominata “Il domani difficile”, l’unica avente una persona come soggetto, rappresenta la spensieratezza che viene disturbata. Sono passato al digitale solamente nel 2014 perchè amo lavorare con la pellicola e le fotografie in bianco e nero in digitale non mi piacciono; gli scatti hanno tutti un taglio diverso per far quadrare l’equilibrio delle immagini. Questa è la mia terza mostra personale e cerco di trasmettere, attraverso le fotografie, ansia, timore e senso di precarietà; la desolazione non è ricercata e non si sceglie cosa capita. Ho scelto soggetti lontani e la selezione degli scatti per la mostra nasce dagli stati d’animo di un certo periodo; la prima foto risale al 2003 mentre le altre sono state scattate dal 2015 in poi. Gli ultimi anni sono difficili ma la mostra è soggettiva ed ognuno darà la propria interpretazione; è bello che ognuno si lasci andare ad una personale comprensione delle immagini. Non si può piacere a tutti ma sono contento anche se piacerà a pochi poichè il messaggio arriva”

Stessa soddisfazione da parte di Nicoletta Viziano, presidente del Galata-Museo del Mare :”Questa è un’occasione importante per ospitare un fotografo non genovese; sono contenta che abbia scelto il Galata per le sue opere. Gli scatti hanno tutti formati diversi ed è valorizzato il riflesso dell’acqua e delle sue onde; la mostra valorizza l’artista che sceglie la nostra città e mette in evidenza il suo legame con il mare. Il Museo dell’Emigrazione e le mostre temporanee portano qui chi ha già visto il museo; è fondamentale creare nuove occasioni per fare venire qui le persone ricordando la mostra dedicata al rapporto delle donne con il mare”.

“La mostra traduce l’immagine della persona nel suo fantasma e qui viene rappresentata una bambina, unica persona presente nelle foto esposte, che gioca sulla spiaggia con il suo fantasma; quando veniamo al mondo ci portiamo dietro il nostro fantasma che diventa un’ombra con il sole e sparisce senza il sole ma è sempre presente. Noi viviamo il passato, il presente ed il futuro con la costante della nostra ombra”, conclude il curatore Luciano Caprile.

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