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Genova e la liguria a tavola

Ascoltando la canzone di Paolo Conte “Ma quella faccia un pò cosi che abbiamo quando andiamo a Genova” o la canzone degli emigranti “Ma se ghe pensu mi vedu u ma”, viene subito in mente il pesto, la focaccia , la farinata, il pandolce, viene l’acquolina in bocca. La Liguria va dal mare alla montagna: tra la vetta più alta e la più profonda depressione marina ci sono ben 5000 mt e il cibo, la dieta, possono offrire, utilizzano vari prodotti: dai pesci, alla cacciagione, in perfetto stile Mediterraneo. Dieta povera di calorie, ma ricca di buoni e freschi alimenti (Km 0), frutta, verdura, olio di oliva, pesce, erbe aromatiche ricche di principi antiossidanti, un modello di cucina da seguire. Il 28% della popolazione Ligure è over 65anni, di cui il 60% sono donne con doppio di centenari rispetto al resto d’Italia. Anche l’organizzazione dei pasti, è tipica dello stile di vita Mediterraneo legati all’orario solare, orari che avvantaggino gli effetti benefici dei cibi: Infatti non conta solo ciò che si mangia, ma anche la modalità, la cronologia, gli orari dei pasti. Il nostro orologio biologico ci insegna, consiglia l’orario dei pasti, chiede orari giusti per mangiare: colazione entro1h dopo essersi  alzarti, pranzo tra le 12/13, cena tra le 19/20, per poi aspettare 2h prima di coricarsi. Importante anche un intervallo di 12h tra la cena e la colazione successiva, è una sorta di digiuno per consentire all’apparato digerente un intervallo di riposo, ripristino. La colazione prevede spesso la tipica focaccia, abbinata al giornale, per informarsi e stare tranquilli qualche minuto .Salata, con olio, sembra strano ma ottima con il latte (carboidrati complessi + olio) fa evitare, ridurre gli zuccheri e creme Un’indagine su studenti ha messo in luce tutti i vantaggi su apprendimento, chi salta colazione voti più bassi e chi mangia fibre integrali, risulta più bravo in matematica. Un Genovese che vive fuori sede dirà che la pizza bianca è buona, ma la focaccia è un’altra cosa. La focaccia al formaggio poi è un capolavoro di nutrizione, con l’aggiunta delle sieroproteine aiuta la massa muscolare. La ricotta (prescioa) è un latte cagliato, una specie di robiola, si usa per “la focaccia di Recco” e la torta pasqualina. Il “Minestrone” altra specialità, è una minestra asciutta, densa , ha caratteristiche tipiche del “cuscus” portate dai naviganti dopo viaggi in territori arabi. Tipico della Liguria è il “pesto”, si prepara con il basilico (piantina stagionale ora perenne in serra),pinoli, aglio, meglio senza anima, formaggi (piacentino e pecorino sardo), il pecorino più saporito e costava meno. Il basilico è ricco di effetti protettivi antiossidanti ad ampio raggio. Si prepara con un mortaio di marmo, a colpi lenti cadenzati; oggi anche con frullatore, importante non scaldarlo nella preparazione.(frullate ripetute, ma brevi,15”). Il pesto, si usa su pasta e nel minestrone, in quest’ultimo caso senza pinoli. Un mazzo in vendita basta per 4 persone Una chicca: alcuni segreti della cucina ligure, sono stati esportati in Giappone nel 1996, quando sono stati impiantati in quel paese anche parecchi ulivi Altra caratteristica paesaggistica della Liguria sono i “carruggi o crouse” spesso a scalinate, magari un po’ faticosi da percorrere, ma utili per fare esercizio fisico atto a favorisce la longevità.

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