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Genova ricorda Padre Giovanni Santolini a 25 anni dalla sua scomparsa

Grande partecipazione e commozione per la presentazione del libro “Per cantare al mondo il Tuo amore” dedicato a Padre Giovanni Santolini, missionario OMI in Congo, deceduto 25 anni fa in un incidente stradale nel Paese africano.

“Padre Santolini aveva una grande vocazione e fin da piccolo diceva che voleva diventare prete”, dichiara il giornalista Franco Manzitti, “e 25 anni fa è morto in un incidente stradale in Congo. La sua grande storia è raccontata in un libro nel quale sono presenti molte immagini”.

Parole di orgoglio da parte del sindaco di Genova Marco Bucci :”Sono contento di essere qui ed il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi è il cuore della città; è bello che in questo momento sia dedicato ad una figura così importante ricordando che lui ha lasciato tutto per andare in Congo lavorando per i bisognosi ed avendo una grande capacità di insegnare ai giovani. Tutto ciò ha in sè un importante messaggio attuale di cui abbiamo bisogno per fare un passo avanti; certe persone mettono le proprie energie al servizio degli altri per cose utili alla comunità e c’è bisogno di figure che si tirano su le maniche e lavorano per gli altri. Bisogna far conoscere la figura di Padre Santolini per diffondere le sue opere e recuperare un esempio positivo per tutti, soprattutto per i giovani; occorre essere uniti nel ricordo ma la cosa fondamentale è farlo conoscere”.

“Chi non ha conosciuto Padre Santolini direttamente lo scopre dal racconto dei famigliari”, sottolinea il vicario di Genova Monsignor Nicolò Anselmi, “ed ha lasciato ricordi di simpatia in tutta la città. Il desiderio dei missionari è quello di far conoscere la grandezza di Dio, un Dio amorevole a prescindere da cosa si fa; l’anima missionaria desidera presentare il volto benevolo di Dio creando scuole e pozzi. Per noi Padre Santolini è una figura importante e facciamo nostri i suoi insegnamenti”.

“Conosco poco questa figura ma ha in sè elementi di santità utili a chiunque”, afferma Padre Gennaro Rosato, superiore provinciale OMI, “tra cui la percezione della grandezza e della bontà di Dio poichè Santolini ha sperimentato questo amore. Lui era convinto che il vivere ordinario in modo straordinario fosse importante perchè non si definiva un eroe ma la carità gli permetteva di amare tutti senza dimenticare che nei momenti di difficoltà e dolore bisogna amare Dio; nel cammino di santità è importante coinvolgere l’altro visto che ci fa esercitare la carità. L’obbedienza ha portato Padre Santolini in Congo dove ha dedicato la propria vita agli altri essendo parte di un corpo più grande mettendo insieme serietà e leggerezza”.

“Il titolo del libro è una frase scritta ad Assisi da Padre Santolini che era sempre sorridente”, evidenzia Padre Fabio Ciardi, autore del libro, “ma per la copertina del libro ho usato una foto con l’espressione seria per far emergere la sua profondità. Lui ha fatto un importante percorso di santità con penitenze terribili dormendo con le finestre aperte e nutrendosi a pane ed acqua; con gli oblati ha fatto la seconda tappa del suo cammino di fraternità profonda creando, tra le altre cose, una scuola per i lavoratori in Congo. Lui era solito vivere come gli africani e tanti bambini congolesi si chiamano come lui in suo onore; questa è la prima biografia di una persona che credevo di conoscere bene ma sotto il sorriso nascondeva una tragedia perchè sentiva la sofferenza della sua gente. Alla fine del 1995 stava attraversando un periodo buio e l’anno dopo, nel 1996, creò un centro di formazione spirituale; la sua morte è stata una tragedia per tutti ma aveva compiuto la sua missione. Era solito testimoniare il Vangelo in situazioni difficili ma una delle cose più importanti per lui era il dialogo con le chiese africane”.

“La figura di Padre Santolini è importante per tutti ed ha bisogno di testimoni che possano portare speranza”, ricorda il missionario Carmine Marrone, “con la convinzione che possiamo fare grande la nostra vita poichè per fare le cose grandi si inizia da quelle piccole. Padre Giovanni è sepolto a Kinshasa e la sua tomba è meta di pellegrinaggi”.

“Per tutta la famiglia era un mito ed è mancato che io ero piccolo; il suo ricordo è ancora vivo in tutti noi e diverse volte siamo andati in Congo da lui. Sono convinto che la sua missione fosse importante e vorrei che non fosse mai dimenticato”, conclude uno dei nipoti di Padre Santolini.

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