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Giuseppe Garibaldi docet

Giuseppe GaribaldiChi non ha studiato alla scuola media la spedizione dei Mille sul proprio testo di storia? Credo davvero tutti! Artefice e comandante di quella storica impresa fu quel tale Giuseppe Garibaldi, di cui alcuni moderni storiografi sono ancora molto indecisi sul giudizio da dare al suo operato. Fede ne è che, comunque, il “vecchio barbone” Garibaldi con “mille” uomini ravattati un pò qua e un pò là e inquadrati alla meglio, uniti almeno dalla devozione e obbedienza al loro “capo”, era riuscito, diamogliene atto, a dare una, almeno, parvenza di unità a quest’Italia che sta certamente vivendo uno dei suoi momenti più difficili e incasinati. Dopo qualche centinaio d’anni, ritorna questo magico numero di mille! Ma, oggi, nell’anno del signore 2014, i mille non sono uomini, ma sono giorni! Eh sì, cari signori, il buon Renzi si è preso non cento, ma mille giorni di tempo per cambiare quest’Italia e dare agli italiani normative e leggi nuove capaci di migliorare la vita un pò di tutti, eliminando, dice lui, la disoccupazione, migliorando il Pil, aiutando con fatti e, non a parole, le piccole imprese a crescere e prosperare facendo anche rinascere quell’edilizia che oggi è praticamente ferma e bloccata da leggi farraginose e dalla totale mancanza di aiuti da parte delle banche e dello Stato stesso. Ancora qualche settimana e poi sono sei mesi che Renzi è capo del Governo: quando vinse le ultime elezioni, promettendo a cani e porci ottanta miseri euro di aumento, ci aveva detto e ci aveva illuso di cambiare l’Italia in pochi mesi, alla luce di una maggioranza che lui reputava schiacciante. Non gli è restato che “far l’amore” con il signor Silvio Berlusconi per poter iniziare a proporre discorsi innovativi a partire dalla riforma della legge elettorale. Un’alleanza da molti ritenuta completamente sbagliata e che solo gli avvenimenti futuri potranno confermare. Ma dove sono finiti i pochi mesi che Renzi voleva a sua disposizione per cambiare tutto? Pochi mesi sono più o meno cento giorni: adesso i giorni sono diventati mille, che, giorno più, giorno meno, significano tre anni! Un lasso di tempo decisamente troppo lungo, dal momento che, come lui ha detto e ridetto in mille occasioni, l’Italia non può più permettersi. C’è una Giustizia malata, lenta, esasperante che va rifatta, c’è un’occupazione giovanile arrivata, ormai, al totale collasso, c’è un debito pubblico che ha raggiunto livelli incredibili, c’è una credibilità da recuperare davanti all’Europa e al mondo intero, ci sono i pensionati che non hanno di che vivere, c’è una sanità che va ricostruita e resa capace di dare veramente assistenza a chi necessita di essa, c’è il mondo della scuola che chiede serie riforme (e non solo quattro soldi di stanziamento per rifare i soffitti che crollando sulla testa di alunni e insegnanti), c’è da impedire che l’Europa così detta unita la smetta di prenderci per i fondelli con la storia dei migranti ai quali va pur dato quell’aiuto e quell’assistenza necessaria, dal momento che ci definiamo ancora un paese civile! C’era da eliminare quello scandalo dell’immunità parlamentare che è un vero scempio che esista ancora! Di recente, il Governo ha confermato che tutto ciò resta com’era prima e che i signori parlamentari continuano a esser super protetti pur commettendo nefandezze di ogni genere! Ma tu, Renzi, non avevi detto a noi tutti che essa era da levare e che tutti i cittadini (parlamentari e non) sarebbero stati uguali davanti alla Legge? Il tuo stesso partito ha votato perchè nulla cambiasse! C’è una politica giovanile da abbozzare (dal momento che non esiste niente!), c’è una politica da affrontare nei confronti degli anziani e dei vecchi che, grazie a Dio, in Italia aumentano, a testimonianza che, bene o male, più male che bene, riusciamo a vivere qualche anno in più. C’è una mafia da cercare, almeno, di combattere seriamente, c’è il grandissimo problema della tassazione, dove l’Italia brilla per essere la prima della classe in Europa. C’è da far capire bene agli italiani (perchè nessuno lo ha ancora capito bene) cosa faranno le future province e quale effettivo risparmio potrà derivare dal loro presunto smantellamento, se tale si può chiamare. Al momento attuale, pare, che le stesse non abbiano nemmeno i soldi per garantire la pulizia e la gestione delle strade provinciali per il prossimo imminente inverno e che non ci siano i “quibus” per dare il riscaldamento nelle scuole! Complimenti davvero, di bene in meglio! Altro che mille giorni, ce ne vorranno per lo meno diecimila e, forse, non basterebbero nemmeno quelli. Comunque, volenti o nolenti, i giorni passano in fretta, per cui staremo a vedere quello che succederà, della serie: “chi vivrà, vedrà”! Ma, passando giorni, settimane e mesi, non dimentichiamoci che la situazione generale peggiora di ora in ora: anziani allo sbando con pensioni da fame, giovanni che hanno provato a “inventarsi un lavoro”, come suggeriva qualche cavaliere, che ormai hanno esaurito la loro inventiva, pensioni e stipendi statati congelati per anni, sanità sempre più burocratizzata e lunga nell’evadere le varie richieste, migranti che continuano a credere che questo nostro sia il paese del “bengodi”… Che altro dire? Forse, conviene star zitti e aspettare il momento in cui la gente perderà veramente e definitivamente la pazienza. Non resta che aspettare i fatidici mille giorni, sperando che Renzi diventi come il generale Garibaldi: per ora Renzi ci ha fatto solo crescere quella barba che Garibaldi aveva.

Carlo Colla

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