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ATTUALITÀ

Gli auguri del Presidente dell’Associazione “A Campanassa”

(Adorazione dei Magi, Sandro Botticelli (National Gallery of Art Washington©)

Quest’anno l’A Campanassa vuole trasmettere ai savonesi e a tutti coloro che fanno parte della nostra comunità un auspicio di pace e serenità nei cuori e nell’animo, affinché le nostre menti si mantengano salde e ferme nella lotta alla pandemia covid19, per superare l’immane tragedia che ha sconvolto la nostra vita, i nostri rapporti.

ll Cunfogu  con le sue alte fiamme ha portato l’auspicio di un anno 2021 migliore di questo che sta per terminare, un 2021 che sia a misura di una vita a noi conosciuta e che, in tal caso, affronteremmo, quindi, con rinnovato vigore, entusiasmo ed ottimismo, pur in situazioni sicuramenti difficili e complesse, nei reflui del (quasi) passato 2020.

Ma anche con il messaggio della natività, della nuova vita redenta e le immagini del dipinto possano illuminare la nostra meditazione e il nostro agire. A Savona, nel segno di Città Mariana, il nostro auspicio, poi, lo vogliamo cogliere ed inviare attraverso il sentire le parole “purificatrici di Madre Teresa di Calcutta”:

E’ Natale ogni volta che sorridi ad un fratello e gli tendi la mano;

ogni volta che rimani in silenzio  per ascoltare un altro;

ogni volta che volgi la schiena ai principi per dare spazio alle persone;

ogni volta che speri con quelli che soffrono;

ogni volta che conosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.

E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di amare gli altri attraverso te.

Con questo amore per gli altri, invochiamo un sereno Natale ed un augurio di buona vita: Oh banbìn dexideróu! una filastrocca popolare che ci riporta nella culla della nostra esistenza, che instilla coraggio e fiducia nei nostri cuori, per salvare e conservare i preziosi tesori che da quasi un millennio segnano la storia della cultura e tradizione della nostra comunità:

Oh banbìn dexideróu, / scialla! scialla! Che t’ho truvóu.

L’ean tanti giurni che te çercävu, / me rampignävu sciü pe i munti e u cime sun strupelä tütta ‘na man.

Ma nu fa ninte, nu sentu u dû, / basta che vedde u me Segnù.

Oh! Segnù cu’a faccia bèlla, / mi pe veddite nu sun ciü quella;

mille mundi u me parià de gode, / se fuise ‘n pueta te fajeva a lode.

Un sereno Natale a tutti – Il Presidente Dante Mirenghi

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