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ATTUALITÀ

I numeri di una Scuola colabrodo

E’  iniziato il nuovo anno scolastico, con le famiglie della Scuola dell’Infanzia iniziato il 30/9, poche le novità e poi a quello che sembra essere diventato il solito balletto vaccino si o no, pare si aggiungano l’alternanza Scuola-Lavoro non più obbligatoria, il Test Invalsi, non più determinante per l’ammissione agli esami. Il Test Invalsi ha lo scopo a livello internazionale di valutare oltre che la qualità dell’offerta formativa, il livello di formazione raggiunto dal giovane. L’alternanza Scuola -Lavoro, quasi un’esperienza di lavoro non pagata, deve essere migliorata, adattata alle esigenze per mettere i contatto giovani e imprese. Interessante la valutazione effettuata dalla rivista Tuttoscuola ”Scuola Colabrodo” per i giovani che si perdono, abbandonano e per i soldi buttati. Il nostro Capitale Umano, il più carente in Europa, buttato, come carente l’iscrizione, la frequenza nel settore tecnico-professionale. I numeri: sono 52,000 le Scuole che aprono i battenti al primo campanello dell’anno scolastico 2018/19, gli studenti sono 7,7milioni così divisi: 917.000 nella Scuola dell’Infanzia, 2,5milioni nella Primaria, di cui 1/3 può fruire del tempo pieno, 1,6milioni nella Scuola Secondaria di primo grado, 2,6milioni nella Scuola Secondaria di secondo grado, con una spesa prevista di 46miliardi. Il tasso di dispersione, abbandono nella Secondaria è spaventoso, a due cifre. Dei 600.000 che iniziano 130.000 non arriveranno al diploma, sia con opportune differenze tra Regione e Regione Oggi il 40% di persone in età tra 25/64anni, ha solo la licenza media e dal 1995 ad oggi 3,5milioni di studenti non sono arrivati al diploma. Partendo dalle Elementari in 100, 75 si diplomano, metà va all’Università, ma arriveranno alla laurea solo in 18. L’abbandono è una sconfitta per Scuola, Società e Famiglia, un danno per il Paese. Negli altri Paesi Europei il tasso di dispersione è molto più basso. Di chi la colpa? Sicuramente buona parte al sistema Famiglia, Scuola, Società (qualità,offerta formativa). Negli altri Paesi gli Insegnanti telefonano agli studenti per aiutare stimolare, sollecitare. Si dovrebbe passare ad una didattica individualizzata che valorizzi le attitudini, le intelligenze, non con 30 alunni per classe, ma per gruppi di apprendimento, con maggior costo, ma reso con gli interessi. Dei problemi è meglio parlarne, risolverli, non tacere, facendo finta di non vedere Il costo di un fallimento formativo dal 1995 ad oggi.,si può calcolare in 55miliardi tenuto conto che la spesa annuo per ogni studente perso è di 7000 euro. La scelta di modifica per Invalsi e Alternanza, speriamo non sia definitiva perchè Invalsi, la valutazione esterna non è del tutto negativa, almeno oggettiva, eguale per tutti, mentre Alternanza, pur con tutti i limiti, merita di essere analizzata, migliorata quale momento sicuramente di necessario incontro “giovani-lavoro”. Esperienza attuata con esiti positivi in Germania. La nostra era una esperienza non rodata, improvvisata, un fastidio per Presidi, un peso per Ragazzi e Imprese ma merita di essere studiata, adattata, è una necessità. Non può esserci scelta senza conoscenza . Qualcuno propone di cambiare, istituire “una cultura del capitale umano” e di conseguenza un Ministero del Capitale Umano, per offrire ai giovani, la coscienza del Mondo del Lavoro.

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