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CULTURA

Il frasario di Gianni Romolotti: “La casalinga di Voghera”

Fa il paio con la disgraziata sciura Maria. I luminari della pubblicità e del marketing, sodali dei ricercatori Istat, dei professionisti di sondaggi ed intimi frequentatori di giornalisti d’accatto, sindacalisti, prosseneti e conduttori televisivi, si affannano a denigrare queste due nobili signore: la casalinga di Voghera e la signora Maria. Intendendo – questi compiti e dotti signori – di aver risolto ogni problema che possa riguardare il nostro prossimo, per loro classificato senza remissione.

La casalinga di Voghera – con l’amica signora Maria – si è deciso di identificarla   in una sempliciona che passa la vita a spazzare per terra, a fare i letti, a far la spesa al Super, a far da mangiare per i numerosi figli e per un unico, legittimo  marito. Poi – ancora – a seguire i figli a scuola e a casa. A sopportare – ed amare – il marito  sorridendogli e dandogli ad intendere che lui e solo lui è il miglior uomo del mondo e quasi sicuramente lo è. La casalinga di Voghera non si ferma qui, è anche ottima amministratrice e maestra nel mediare le beghe casalinghe o extra che siano. Timorosa di Dio e del prossimo, mai avrebbe una relazione extra coniugale, troppo presa con sughi, stracotti, insalate, marmellate,  macedonie pannolini e biberon.

E allora, questo gioiellino che non vuole realizzarsi in qualche ufficio, non aspira a cariche politiche, non rompe i santissimi con le pari opportunità e quote rosa o verdi, non si atteggia a femminista né a martire, non  frequenta talk show ma in compenso sa allestire certi ravioli al sugo di quelle parti che solo in pochi conoscono. Quelli veri con un certo sugo inventato al Dertona di Tortona, ottimo ristorante che fu. Bene, questa preziosa – e spesso graziosa personcina – è presa a modello di modesta donnetta, probabilmente mezza interdetta ed inutile per l’attuale brillante società che sta azzerando tutti i valori.

Ma vediamola un po’ questa famosa Voghera frequentata, a detta di quei geni dei comunicatori, come città ideale di modesti cervelli. Andiamo su qualche enciclopedia e ne vengono fuori delle belle su questa città vilipesa: leggerete di Pino Calvi grande musicista del novecento, autore tra l’altro di “Accarezzame”. Un tal Maserati, proprio quello che creò la  grintosa berlina di Modena. Alberto Arbasino che non se la cavava male con la penna. Ed infine – buon primo e non ultimo – il Valentino Clemente Ludovico Garavani. Quello di Striscia la Notizia stretto parente di Ballantini e cugino di Enzo Greggio. E la lista, se andate su Google forse continua.

Ma sono due – e forse non ricordate a dovere – le presenze inquietanti ed importanti nella storia di questa cittadina sistemata ai piedi dell’oltrepo’* pavese: Michele Sindona** al quale fu servita un’ottima tazzulilla ’e caffè corretto al cianuro nel carcere di quella città. Per non parlare del manicomio, piuttosto frequentato. Da chi, ci diremo? Dai signori che dicevamo: i dotti, i sapienti, gli esperti di sondaggi, gli animatori televisivi. Molto disturbati e spesso colti da schizofrenia paranoide, passano la vita in quel grazioso manicomio Vogherese continuando a presentarsi l’un con l’altro:

-Permette, io sono la casalinga di Voghera

-Guardi la combinazione, io ne sono il marito

-Molto lieto, come sta, che fa di bello?

-Cucio, cucino,spazzo, spolvero e mi diletto col mio diletto

-Con la sua diletta vorrà dire

-Perché, ho forse detto diletto?

-Certo l’ho sentito con i miei occhi

-Ma scusi, lei sente con gli occhi, anziché col naso?

-E a lei cosa gliene frega? Ognuno sente alla sua maniera. Io ad esempio sento qui all’altezza dell’intestino tenue in prossimità al colon ascendente, una forte antipatia nei suoi confronti

-Condivisa

-Allora siamo d’accordo?

-Certamente, mio diletto

-Ma io sono la diletta, sono la casalinga di Voghera

-E cosa fa di bello?

-Cucio. Cucino, spazzo…

-Ma non mi dica

-E invece glielo dico

Vanno avanti così per ore, passeggiando mano nella mano nel bel parco con glicini e salici piangenti. E intanto la provvida casalinga continua ad allestire raviolotti e tagliatelle. Giovanotti, cercate e troverete, andate a Voghera una sposa si spera.

*La questione va risolta. Oltrepo’ con l’accento o senza?L’etichetta -dell’ottima Bonarda Guidotti riporta un Oltrepo non accentato. Non ci dormo.

**La tazzina gli fu servita dalla moglie del carceriere. Casalinga

 

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