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Il Governo Conte

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse05-09-2019 Roma, ItaliaPolitica Governo Giuseppe Conte bis, il giuramento del premier e dei nuovi ministriDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE - Obbligatorio citare la fonte LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili

Il Governo Conte: proprio così dovrebbe essere chiamato il neonato Governo, a indicare che Giuseppe Conte, al suo mandato bis, sarà espressione di una Presidenza del Consiglio che ha inciso nella formazione della compagine governativa e ne avrà la effettiva responsabilità di indirizzo anzichè figurare, come prima, “prestanome” di un “direttorio” costituito dai due “vice-premier” onnipresenti e invadenti. Il “mostro”, è stato a più riprese definito, il Governo appena insediatosi, da un “giornalone”, per dirla con Travaglio – e con lui per dire solo quello – fra i più influenti, che, pur di opposizione anche prima, non celeva qualche simpatia verso la Lega, sostenendo il campo del centro-destra, e comunque anche il “Conte 1”, con l’alleanza “Cinque Stelle” e “Lega” e relativo “contratto di Governo”, come mostruosità non era secondo a nessuno! Salvini che, forte dei sondaggi, voleva andare al plebiscito per ricevere i “pieni poteri”, ha staccato la spina ed ha preso lui la scossa. Poi ha parlato, durante le trattative per un altro Governo, di cose della “Prima Repubblica”; ad un nostalgico della suddetta e comunque cosiddetta, come lo scrivente, verrebbe invece da definire, “cose della Seconda Repubblica” proprio quelle travi nell’occhio dello stesso Salvini, quando lui fa’ il censore nei confronti degli altri e mentre metteva in guardia, coi suoi toni declamatori e perentori, dal tornare ai Renzi, alle Boschi, alla Banca Etruria – più o meno sue parole testuali – non pensava minimamente, evidentemente, al salvataggio – giusto e opportuno peraltro – della Banca Carige da parte del Governo di cui faceva parte, ma soprattutto al caso Siri, cancellato con un colpo di spugna, ai famosi quarantanove milioni di euro che la Lega restituirà in ottant’anni – e se c’è una cosa da “prima Repubblica” al mondo io non saprei quale altra pescare – e più ancora ai rapporti con la Russia che manifestamente ed ufficialmente la Lega intrattiene e che, da Codice penale o meno, sono comunque ambigui, poco chiari, in sospetto, avventurosi, un tempo prerogativa del vecchio Partito Comunista,sicuramente deleteri per il nostro Paese, che si trova in tutt’altro campo di alleanze e che hanno fatto pronunciare, ad una esponente del PD, allargando il cuore allo scrivente, una frase “reazionaria”  che accusava la Lega di “intrattenere rapporti con una Potenza staniera!” Salvini parla, e straparla, con Giorgia Meloni, che addirittura si spinge a dire che si “svende” l’Italia all’Europa, affermando che il Conte Bis è stato formato su direttive di Berlino, Parigi e Bruxelles. Sembra che non si comprenda un semplice fatto o meglio, si continua a fingere di non comprenderlo: Berlino, Parigi e Bruxelles, che peraltro solo con fantasia o per alimentare una fake news si possono ritenere i luoghi dove è stato ordito il “complotto”, sono capitali di Paesi facenti parte di un’ Unione Europea cui anche noi apparteniamo e della quale siamo uno degli Stati Fondatori, cui siamo uniti da Trattati sottoscritti dai nostri Governi e ratificati dal Parlamento, cui abbiamo inviato e continuamo ad inviare personalità che ricoprono incarichi di prestigio ed il Presidente del Parlamento Europeo è un italiano, David Sassoli, succeduto ad un altro italiano, Antonio Tajani e, significativamente,di due Partiti politici diversi. Intanto il famigerato “spread” diminuisce, facendo recuperare qualche milione, perchè, come ha spiegato alla trasmissione di Radio Tre, Prima Pagina, la settimana scorsa,  Francesco Specchia, giornalista di “Libero”, il “giornalone” che citavamo prima, pertanto non così avversario della Lega, l’atteggiamento antieuropeista dei nostri Soloni teneva alto lo spread, che significa interessi consistenti – a milioni –  in più sui titoli del debito pubblico! Ma lasciamo perdere una buona volta e proviamo a pensare che cosa può nascere dal nuovo Governo, dal matrimonio forzato fra Pd e M5S, concluso per continuare ad assicurare un governo e pertanto una stabilità all’Italia; i riacquisiti favore e vicinanza dell’Unione Europea, per quanto il “sovranismo” falso e bugiardo possa aversene a male, rappresentano un positivo riscatto d’immagine e di ruolo, cui è seguita, nella persona di Paolo Gentiloni, la nomina alla carica di Commissario Europeo cui il precedente Governo, in modo indegno, continuava a disertare e, forti di aver riassunto il posto che ci compete, possiamo ritornare nelle trattative europee per avanzare proposte e modifiche, perchè la coesione Europea è sempre in cantiere, non la si fà dalla sera alla mattina, e soprattutto la si fà partecipando e lavorando insieme; ciò chiarito occorre avere coscienza delle istanze del Paese; chi governa, oggi, e non solo in Italia, è impopolare; il momento di fase transitoria che l’economia sta attraversando crea incertezza e, a volte, non permette di evitare provvedimenti invisi, mentre le facili promesse da marinaio garantiscono un successo immediato, pur fluido, ma riuscire a centrare un obiettivo che possa rappresentare una qualche sicurezza in più per i cittadini, per il lavoro, per il futuro, assicurerrebbe, più che il successo elettorale, il favore e la prossimità degli stessi cittadini che, spesso, ritengono la vita politica lontana, incomprensibile ed ostile, trovando di conforto, a mantenere tale atteggiamento, oltre ad un malessere effettivo, una valanga di “fake-news” di pronto effetto! Per venire incontro alle complesse attese della Società odierna occorre concretezza, competenza, coscienza delle priorità, non si può ritornare al Governo agitando nuovamente le vecchie velleità sulla Gronda, sull’alta Velocità, sulle concessioni autostradali che, immediatamente, queste ultime,hanno fatto scaturire scintille che sembravano spente! Se il Movimento 5 Stelle è capace di assumere una coscienza di Governo, una capacità di pensiero politico, una realistica “visione del mondo”, per quanto oggi su “Il Secolo XIX” Mauro Barberis scriva che il Movimento è “liquido” ed assume le forme dell’alleato, e pertanto sarebbe “popolista e sovranista” con la Lega e “riformista ed europeista” col Partito Democratico, può darsi che i sondaggi – quelli in cui crede Salvini, ancora più fluttuanti della presunta liquidità del M5S – che ora premiano Conte con un 52% di gradimento, premino pure loro, ultimamente in crisi, a livello elettorale e di consenso effettivo e ne facciano una forza autorevole; se, diversamente, continuerà ad evocare i suoi fantasmi, potrebbe invece condurre alla rovina anche il Partito Democratico e ridare nuovo vigore alla Lega, la cui politica, sempre richiamando Barberis dal “Secolo” di oggi, rischierebbe di condurre l’italia su di una deriva di tipo argentino!

 

Immagine da: La Presse

 

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