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ATTUALITÀPOLITICA

La CGIL incontra l’assessore Viale per discutere del futuro della sanità savonese

“Occorre concretizzare l’impegno preso dalle varie amministrazioni comunali ed il percorso per il confronto ha destato molti interrogativi che devono essere il punto di partenza”, ha dichiarato Giulia Stella, segretario generale CGIL Savona durante l’incontro con l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale per discutere del futuro dei nosocomi della provincia di Savona, “e voglio dire che il territorio è importante e che nella nostra provincia vi è troppo ospedale e poco territorio. I medici hanno il ruolo di attori protagonisti ed occorre dare risposte alle fragilità sociali del territorio. Il lavoro con gli anziani del territorio è importante e l’ospedale San Paolo di Savona con le sue specificità è molto importante senza però dimenticare di valorizzare tutti i nosocomi della provincia di Savona (in provincia di Savona vi sono quattro ospedali : il Santa Maria di Misericordia di Albenga, il Santa Corona di Pietra Ligure, il San Giuseppe di Cairo Montenotte e il San Paolo di Savona) ed il San Paolo è l’ospedale provinciale e quindi chiediamo come si può mantenere. Occorre anche una sinergia con l’ospedale di Cairo Montenotte che per la Val Bormida ha un’importanza notevole e sono convinta che vi è bisogno di migliorare il settore dell’emergenza sul territorio cairese. Santa Corona deve continuare ad essere un dea di secondo livello in interazione con il presidio albenganese per il territorio tra Ventimiglia e Varazze ed ho potuto trovare molteplici perplessità nella possibilità che venga mantenuto solamente un dea di secondo livello a Genova. Anche il tema del lavoro nella sanità è molto importante e vi è il bisogno di disporre al meglio delle risorse disponibili. La privatizzazione dei presidi di Albenga, Cairo Montenotte e Bordighera è un fulmine a ciel sereno anche perchè abbiamo potuto notare che il modello s’ispira a quello lombardo sul quale noi nutriamo forti dubbi e voglio dire che per noi la sanità pubblica è un vero e proprio patrimonio”.
Dello stesso avviso il segretario CGIL della provincia d’Imperia :”La privatizzazione dei tre ospedali non è unq questione ideologica e per ciò che riguarda Bordighera voglio dire che ad oggi è interessante parlare di pronto soccorso perchè attualmente vi è solamente un punto di primo intervento, ma tuttavia occorre capire il modello di ospedale che avremo attorno e come sarà svolto e garantito il servizio di assistenza domiciliare e per i post-acuti. Dobbiamo necessariamente conoscere lo stato delle cose nel prossimo futuro e capire quali saranno le difficoltà per il personale dell’ospedale d’Imperia. Questo confronto si è tenuto presso l’ospedale Santa Corona perchè vi è un tavolo di lavoro comune tra Savona ed Imperia e l’ospedale di Pietra Ligure è un punto di riferimento territoriale anche per la provincia d’Imperia”.
“Occorre tenere alta l’attenzione verso l’ospedale Santa Corona che, per alcune specialità, è un eccellenza a livello nazionale”, ha sottolineato il sindaco di Pietra Ligure Dario Valeriani, “ed in regione è stato approvato un ordine del giorno frutto di due consigli comunali aperti ed i consiglieri regionali De Vincenzi (PD), Melis (Movimento Cinque Stelle) e Vaccarezza (Forza Italia) hanno presentato questo ordine del giorno in regione che è stato approvato all’unanimità. Il lavoro di Luigi De Vincenzi come sindaco di Pietra Ligure verso l’ospedale (il consigliere regionale di minoranza Luigi de Vincenzi è stato sindaco di Pietra Ligure dal 2004 al 2014) è stato ottimo ed è stato realizzato un progetto ambizioso che prevedeva l’alienazione di una parte dell’ospedale per poter potenziare alcuni reparti e sono convinto che questo progetto debba essere riproposto. Concordo sul fatto che occorre investire nelle sale operatorie e che la sanità dev’essere di tutti senza colori politici”.
“Abbiamo un dialogo costante con i lavoratori coinvolti ed i confronti si sono rivelati utili”, ha sottolineato l’assessore Viale, “ed abbiamo già fatto molti passi in avanti. La vera riforma è iniziata con la creazione del “Libro Bianco” ed il primo atto di questo percorso è stata la creazione di ALISA (Agenzia Ligure Sanitaria Regione Liguria) nel luglio 2016 e la riforma dei distretti. Queste riforme sono state esaminate in consiglio regionale ed abbiamo deciso di aggredire la governance rispettando il più possibile il territorio. Ogni territorio può fare sanità a chilometri zero ed ALISA evoca a sè tutta la burocrazia dando alle Asl più potere per ciò che riguarda i servizi. Abbiamo seguito un modello ordinato visto che la sanità è di per sè disordinata anche con un rafforzamento dei presidi e gli indirizzi operativi sono le linee programmatiche. Il referendum di dicembre avrebbe previsto una sanità più centrale ma la vittoria del NO ha fatto sì che tutto restasse com’era. La nostra programmazione ha avuto una condivisione in consiglio regionale e delinea un quadro e ciò ha dimostrato che non c’è intenzione politica di declassare il dea di secondo livello di Pietra Ligure e quindi dev’esserci volontà politica per difenderlo. Entro il 2020 devo azzerare il disavanzo e le tasse dei liguri servono a coprire il fondo sanitario. Un risparmio nella sanità permette di reinvestire in apparecchi con la conseguente riduzione delle liste d’attesa e spero anche in un riconoscimento economico per il personale”.
“La nostra è una situazione delicata”, ha evidenziato l’assessore alle politiche sociali di Ventimiglia in rappresentanza del sindaco, “e stiamo pagando troppo i tempi d’attesa e chiediamo anche conferme per ciò che concerne l’ospedale di Bordighera”.
“L’area di Ventimiglia ha un notevole impegno civile per ciò che riguarda l’accoglienza degli immigrati”, ha risposto l’assessore Viale, “e la guardia medica dev’essere presente su tutto il territorio e dalla zona di Ventimiglia non è più possibile richiedere un contributo aggiuntivo per l’accoglienza. Non possiamo permetterci di chiudere gli ospedali ed occorre una via per garantire la continuità con il sistema pubblico e ci sono alcuni modelli che prevedono in privati negli ospedali pubblici come, ad esempio, quelli del Veneto e dell’Emilia Romagna nei quali vi è una gestione privata sotto controllo pubblico e voglio dire che il sistema lombardo non è applicabile alla realtà ligure. Il caso del GSL di Albenga ha dimostrato che per i cittadini non è cambiato nulla ma vi sono stati solamente dei vantaggi per gli utenti e si può chiedere ai privati di riaprire il Pronto Soccorso a Cairo Montenotte, Albenga e Bordighera. Tutto il percorso è iniziato con un bando e hanno risposto nove società e ho posto come condizione insindacabile quella che permette al personale di avere certezze per il futuro lavorativo”.

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