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CULTURA

La compagnia ‘La Torretta’ eccezionale in: ‘Oscar’ di Magnier, al teatro Don Bosco

di Laura Sergi

Segnerà il ritorno della compagnia ‘Teatralnervi’ da Genova, all’interno della sedicesima rassegna del teatro don Bosco di Savona, il primo week-end di marzo: sabato 5 (alle 21) e domenica 6 (alle 16) il gruppo giungerà infatti in via Piave per la commedia brillante tratta da ‘Tredici a tavola’ di Marc Gilbert Sauvajon, nella versione dialettale: ‘Trezze a töa’, sotto la regia di Carlo Oneto.

Sul palco: Milena Capati, Gian Solimano, Caterina Ponte, Oneto, Annamaria Molinari, Mariangela Colla, Andrea Bosi e Antonella Risso.

Nell’attesa, ci piace riandare col pensiero all’ultimo evento agli ex Salesiani, con la compagnia di casa, ‘La Torretta’, impegnata nella divertentissima pièce: ‘Oscar’, di Claude Magnier.

Tante e tante risate il pomeriggio di domenica 21 febbraio per gli interpreti sul palco: tre atti vorticosi, dove il protagonista Bertrand Barnier (Aldo Curti, nella foto) dovrà dimostrare anche alla polizia di non essere pazzo, mentre pazzo lo sta per diventare davvero perché, in una massacrante giornata, tutto il mondo sembra complottare contro di lui: l’aspirante genero Christian (Marco Ventura), che non gli nasconde che lo ha truffato accumulando un notevole patrimonio; la figlia Colette (Alessandra Crescini) che pur di convolare a nozze con chi le piace (troppo infantile per amare, la giovane!) s’inventa lì per lì d’attendere un figlio; la cameriera Bernadette (Rosalba Bruzzone) che non capisce al volo gli ordini così sfasati (e neppure potrebbe!), e si licenzia perché deve sposare un barone; la moglie (Gianna Marrone) che vive in un mondo tutto suo; il massaggiatore (Mimmo Basuino) che, messo al corrente di punto in bianco di quanto accada in quella ricca casa, fatica a comprendere qualcosa e, per la confusione, si fa male ora al piede e ora alla mano…

Quanto caos tutto in una giornata, si lamenta il ‘povero’ ricco, e a ragione! Così che cerca di districarsi da quella matassa imbrogliata, e di dare un padre alla giovane creatura che crede stia per nascere, affibbiandogli prima il contabile disonesto Christian, che nella realtà pensava di essere innamorato della figlia di lui, mentre invece aspirava alla mano di Jacqueline che si era impersonificata nella ragazza, vergognandosi delle proprie umili origini (Iris Merlino). Ma Colelle ha altri progetti, se di progetti si può parlare dato che ha un cervellino piccolo piccolo, solo è ben decisa a sposarsi per fare ciò che vuole: visto che l’autista Oscar (Davide Gonella), colui che sarebbe il padre del figlio che attenderebbe, ha firmato e si è arruolato nella Legione straniera (e per sei anni non può fare ritorno), invece che prendere come marito Christian, preferirebbe il muscoloso massaggiatore Philippe, per poi tornare a Oscar, quando questi viene rimandato a casa perché ha i piedi piatti… Ciliegina sulla torta, a gettare altra carne sul fuoco ci pensa Charlotte (Graziella Mottola), che in passato, come cameriera, ha avuto un’avventura con Bertrand: è la mamma di Jacqueline e, quindi, Christian ora davvero sta per diventare suo genero!

Un’incredibile fatica per il protagonista Curti, ma anche per tutto il cast che non ha mai perso la vivacità, in una girandola vorticosa di situazioni che le belle scenografie cubiste di Paola Rebagliati ed Eugenio Calleri sottolineavano prontamente. Agilità e brio, confusione e scambi interminabili di valigie: bellissima questa realizzazione del regista Lorenzo Morena, sotto luci e musiche di Andrea Ghersi e Wilma Negro.

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