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La panzanella

di Giulia Canepa

La panzanella è un piatto che personalmente amo molto, è fresco, ha un costo molto basso, possiamo definirla come una sorta di bruschetta scomposta: ci sono tantissime varianti della ricetta ma quella classica prevede l’utilizzo di pane raffermo, cipolla, basilico, cetriolo, pomodoro, olio evo, aceto e sale. Alcuni aggiungono anche uova sode, tonno e formaggio, essendo un piatto di recupero ha subìto tantissime trasformazioni che variano da regione a regione, da città a città e spesso addirittura da famiglia a famiglia.

L’origine è incerta, alcuni dicono che sia nata a bordo delle barche da pesca: infatti secondo questo filone di pensiero i marinai avrebbero bagnato il pane raffermo con l’acqua di mare per ammorbidirlo arricchendolo con le verdure presenti nella stiva; un’altra scuola di pensiero fa nascere la ricetta in mani contadine, rintracciando la sua origine nell’abitudine dei braccianti di bagnare il pane secco che avevano e condendolo con i prodotti del raccolto.

Qualunque sia l’origine, questo è un piatto molto buono ed economico, bello da mangiare e da guardare, colorato e profumatissimo tanto che nel corso dei secoli ha incantato artisti, pittori e personaggi illustri della società, nonostante la povertà della ricetta.

In queste sere d’estate provatela anche come antipastino, sebbene possa essere considerata come piatto unico, io la trovo perfetta servita come entrée prima di un menù leggero e colorato!

 

panzanella foto

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