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COMUNICAZIONI

La Savona del futuro: incontro alla Ubik il 6 novembre ore 18

“Savona parliamo del suo futuro”
Servono scelte coraggiose ed innovative:
dopo la città medioevale ed industriale
rifondiamo la città sulla cultura e sull’intrattenimento
 Partecipa Paolo Forzano
Presidente del Comitato Casello Albamare.
Partecipa Oreste Rossi
Ex membro Parlamento Europeo
Responsabile Rapporti Istituzionali Europa Federanzian
Può la città tornare a crescere, a dare nuovo lavoro?
Sì, con una grande svolta di tipo economico: dopo il predominio in epoca medioevale e dopo la svolta industriale con le fabbriche siderurgiche, metalmeccaniche, del vetro, bisogna riprogettare la città con la transizione da città industriale a quella post-moderna della cultura e dell’intrattenimento (ad oggi ancora poco competitivo con le altre realtà), puntando al forte legame col mare.
Eccellenti esempi sono Pittsburg, ma anche Bilbao, e poi Dortmund e Duisburg nella Rhur!
Ci vuole un patto per Savona fra istituzioni e gruppi dirigenti locali, delle appropriate scelte urbanistiche ed architettoniche, una cooperazione fra pubblico e privato.
Formule già sperimentate. Savona ha tante aree da “rivitalizzare”: l’area ex-stazione FS, il frontemare a ponente con 2335 metri equivalente ad una città balneare, il Priamar un “tesoro” turistico culturale poco sfruttato, ma anche S.Giacomo, Villa Zanelli, il turismo storico religioso “la città dei Papi”, la Cappella Sistina, unica nel suo genere, e tanto altro. Tutto ciò necessita di efficaci connessioni stradali e ferroviarie per raggiungere velocemente la città. Vedremo alcune possibilità.
E non dimentichiamoci l’importanza dei fondi europei (Oreste Rossi). A fronte di un progetto ambizioso e di alto livello quali e quanti fondi europei si possono avere per “partire” con la Savona del domani?

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