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POLITICA

La “Seconda Repubblica” alla resa dei conti

Le elezioni del Presidente fanno scoprire la crisi della Politica

La cosiddetta, molto cosiddetta, “Seconda Repubblica” ,  da quando si sarebbe instaurata,  ovvero dopo l’altrettanto cosiddetta “Tangentopoli” e le elezioni politiche  del 1994,  non ha avuto vita facile, se mai ha avuto vita; sottolineo, come ne ho già avuto modo, che credo fermamente e sostengo strenuamente che la “Seconda Repubblica ” sia un’invenzione di qualche commentatore,  un’entità astratta, una forzatura inconsistente e poco significante, per quanto pretenziosa,  non differente dall’investitura a “governatore” che, sempre per colpa degli stessi, è stata assegnata ai Presidenti di Regione! L’avvenimento sostanziale che starebbe all’origine della “seconda repubblica” sarebbe stato, non se ne vedono altri, un sistema elettorale misto, maggioritario- proporzionale, considerato allora come il rimedio di tutti i mali della “Prima Repubblica” ed esso stesso, questo sistema elettorale infallibile – relatore della legge dalla quale fu istituito, fu proprio Sergio Mattarella, ed infatti veniva detto “Mattarellum”  – che avrebbe premiato i buoni e castigato i cattivi, più volte rivisto, peggiorato, sino ad essere chiamato “Porcellum” dallo stesso che ne dettò le modifiche, sino all’attuale, con le liste pre-confezionate e bloccate che ,  se questa è la “seconda repubblica” e ripeto ancora, non c’è “più prima repubblica della seconda”, era molto meglio la Prima, quella vera, e tuttora in corso, con la sua legge elettorale proporzionale, garanzia di rappresentatività, basata sul sistema “D’Hondt”, dal nome del giurista belga che lo ideò.  Basterebbero tali poco solide e poco eque premesse per comprendere che la “seconda repubblica” immaginaria non  potrebbere reggere più di tanto! Ed infatti, da quando la “seconda repubblica” si sarebbe affermata,  non so quanto si noti che non riesce ad andare avanti ed ha sempre necessità di uno o più “tecnici” che, in qualche modo, la aiutino a percorrere il cammino arduo sulla quale si è posta; successe già al suo debutto del 1994, perchè, in pochi mesi il primo governo Berlusconi cadde per la defezione della Lega e si instaurò il governo Dini, primo tecnico a venire in soccorso; seguì poi un’alternanza Prodi / Berlusconi e, vorrei evidenziare, l’unica personalità politica della “seconda repubblica” con un profilo delineato da statista, senza nulla togliere agli altri, è stato Romano Prodi ed anch’egli comunque, in sentore di “tecnico”. Il terzo governo Berlusconi dovette terminare, nel 2011, perchè sembrava che i conti non tornassero e giunse  il tecnico di tutti i tecnici, ovvero Mario Monti, la cui azione fu probabilmente necessaria ma che gli fruttò impopolarità e malumori; nel frattempo l'”antipolitica” che, della “seconda repubblica” sarebbe uno dei tratti distintivi e più significativi, metteva al mondo un mostro, ovvero il “Movimento Cinque Stelle”, formatosi a furia di parole e di popolo, sotto l’egida dell’allora guru  e tribuno Beppe Grillo; alle elezioni del 2013 il nuovo partito riscosse una notevole affermazione ma il governo Letta con una grande coalizione che raggruppava PD e Forza Italia, allora ancora partito di grandi numeri, prima, e Renzi dopo, con una alleanza estesa ma più ristretta, tennero il controllo della situazione; tramontato Renzi dopo il referendum sulla riforma della Costituzione da lui proposto, il testimone passo a Gentiloni, attualmente Commissario Europeo; alle elezioni del 2018, dopo una campagna denigratoria da parte di tutte le opposizioni contro il Governo, che era stato un buon Governo, il Movimento Cinque Stelle riscosse un successo senza precedenti; qualcuno parlò forsennatamente di “terza repubblica” addirittura; poi, per riuscire a formare il Governo, il Movimento Cinque Stelle dovette stipulare un’alleanza inedita con la Lega ed affidò a Giuseppe Conte la presidenza di un esecutivo con il destino già segnato: dopo mesi di contrasti Salvini, affidandosi al sondaggio, che si spera forse possa sostituire le elezioni, cercò di andare a nuove elezioni e mandò all’aria il Governo ma ci lasciò le penne, perche i Cinque Stelle, dopo averne detto il più male possibile, trovarono l’alleato ideale nel PD e venne alla luce un secondo Governo Conte; intanto per il M5S era iniziato un altro corso, dal movimento di fronda incline ad instaurare una dittatura “New Age” che era prima,  si cominciò a maturare una differente e più responsabile cultura, di governo, non da parte di tutti i suoi esponenti, ma il mutamento divenne visibile. Poi venne la pandemia, la crisi conseguente, uno stato quasi di guerra, cui seguì l’intervento dell’Unione Europea, i cui compiti non sono di dettare legge su come devono essere grandi le volgole o sulla denominazione d’origine della pancetta, o meglio riguardano anche questo, ma l’Unione, cui fra l’altro compete di armonizzare la politica finanziaria di 27 Paesi, ha attuato un gigantesco piano di aiuti  – il PNRR – che l’Italia deve gestire per un importo notevole; troppo per andare avanti ed è iniziata l’epoca di Mario Draghi, un Governo di larghe intese che, tra l’altro, ha permesso alla Lega di uscire dall’opposizione in cui si era cacciata per le cantonate del suo “capitano”! E così un altro “tecnico” ha preso in mano le redini del Governo, un tecnico di eccezionale levatura e di prestigio indiscusso, proprio a livello comunitario, e che può assumere il rilevo del grande statista! Ma pur sempre un “tecnico”, non eletto, fuori dai giochi della politica, un “deus ex machina” cui affidarsi per andare avanti! E Draghi è intervenuto anche nel caso dell’elezione del Presidente della Repubblica, che stava assumendo tratti ridicoli! Detto ciò, davvero la presunta “seconda repubblica” è allo specchio ed alla resa dei conti! Tutti lo dovrebbero comprendere: dai politici agli elettori; occorre prendere di nuovo coscienza, occorre capire il valore della politica, occorre stare al passo con gli eventi che un domani saranno storici e piantarla con l’antipolitica, l’antieuropeismo, l’antiglobalismo, l’antiparlamentarismo che ha già fatto i suoi danni, basta con l'”anti”; occorre ritornare alla ragione in uno spirito costruttivo e responsabile.

E finalmente chiudano il becco quanti ancora ripetono “non siamo più nella Prima Repubblica” come se la presunta seconda ci avesse portato chissà quali miglioramenti e cambiamenti positivi, se avesse corretto gli errori di prima invece di commetterne di nuovi ed avesse foggiato un ceto di politici di un livello e di una cultura maggiori che in passato! Ed invece, sempre comunque esagerando, i nostri politici attuali sono visti con ancor più diffidenza e acredine di quanto non fosse prima ed anche questo non va bene! Speriamo davvero che, sotto il segno di Mattarella,  si ricominci a pensare!

 

 

 

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