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La “Taggiasca” protetta dal Dna

È così chiamata perché arrivò a Taggia, qui portata dai monaci di San Colombano, provenienti dall’isola monastero di Lerino (Lérins, Francia). Gli innesti di oliva taggiasca si diffusero, nei secoli, in tutta Italia, sebbene la diffusione maggiore si abbia nella provincia di Imperia; la “taggiasca” risulta essere una delle olive più rinomate per la produzione di olio extravergine e pure come oliva da mensa, poiché il frutto, nonostante le piccole dimensioni, è molto gustoso.

La produzione delle Olive Taggiasche è concentrata esclusivamente tra le province di Imperia e di Savona; il rischio più grave, attualmente, è che vengano messe in commercio olive di altre varietà – altre cultivar, ovvero “cultivated variety” – spacciandole per Taggiasche, creando così gravi danni alle aziende liguri per una concorrenza sleale che andrebbe a danneggiare l’unicità della ‘Taggiasca’.
E’ per questa ragione che è stato creato il ‘DNA controllato Cultivar Taggiasca’ che metterebbe al riparo l’oliva nostrana dagli inganni commerciali. Il DNA è un’analisi certa che non lascia possibilità di dubbio sul prodotto. La certificazione è molto semplice e non ha costi elevati; è sufficiente inviare un campione di Olive Taggiasche al Parco Tecnologico Padano che rilascerà la certificazione alla condizione che le olive risultino effettivamente Taggiasche e si sottoscriva il regolamento, da seguire alla lettera. Il marchio ‘DNA controllato Cultivar Taggiasca’ è riservato alle sole aziende operanti nelle provincie d’Imperia e di Savona, mentre l’analisi del DNA della cultivar Taggiasca a fini di controllo è libera a tutti.
Criterio molto importante è che la certificazione viene eseguita sul prodotto sfuso ancora da confezionare, mentre i campioni analizzati per il controllo saranno prelevati solo ed esclusivamente dal prodotto finito confezionato e sigillato messo in commercio o giacente presso le aziende, questo per assicurare la massima tutela al consumatore finale. Inoltre sull’etichetta dei prodotti DNA controllato Cultivar Taggiasca sarà presente il codice identificativo del lotto certificato, quest’ultimo potrà essere inserito nel motore di ricerca presente nella pagina web www.dnacontrollato.it, in modo da verificare immediatamente che il prodotto che si sta acquistando non sia un falso.
La superficie complessiva della Provincia di Imperia è di circa 115.000 ettari. La superficie ricoperta da olivi, coltivati e abbandonati è il 15% del totale (carta di uso dei suoli) pari a circa 17.000 ettari. Dati ufficiali ISTAT attestano quindi che 5.500 ettari sono coltivati ad olivo solo nella provincia di Imperia. E’ ben evidente che più di due terzi degli oliveti sono in abbandono. Partiamo dal presupposto che il 99% degli ulivi in provincia di Imperia ed il 50% in Provincia di Savona sono di Cultivar Taggiasca. Per quanto riguarda la Provincia di Savona gli ettari coltivati ad ulivo, sempre secondo ISTAT, sono 2.340 ettari. Complessivamente, pertanto, gli ettari coltivati a Taggiasca ammontano a 7840. Le Aziende operanti nel settore olivicolo nelle due Province sono in numero di 8748. La superficie coltivata, per azienda, è mediamente di 0,89 ettari. L’attenzione verso le piccole aziende è quindi fondamentale.

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