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POLITICA

Le primarie del pd confermano Renzi

 

Piaccia o meno ma le primarie del PD hanno confermato Matteo Renzi, quantunque si possa discutere su tale tipo di consultazione, che comunque è più attendibile e seria – soprattutto non può essere annullata ad arbitrio – dei responsi della “rete” dei Cinque Stelle. Piaccia o meno, anche se Renzi può apparire un personaggio egocentrico e incline al protagonismo, attitudine del resto avallata se non consacrata, da più di vent’anni, da giornali, televisioni, opinion leaders, e da fior di politologi e di tuttologi, che adesso si stracciano le vesti perchè la figura di politico da loro teorizzata esiste davvero! Le stesse convulse leggi elettorali successive al tramonto della “proporzionale”, ritenuta allora fonte di tutti i mali, dagli stessi di cui si diceva prima e pure da parte di “teste d’uovo” delle più insigni, hanno dato rilevanza all'”Intuitu personae” – la considerazione per la persona – ; si eleggono direttamente i sindaci, i presidenti di regione – che ci si ostina insulsamente e sbagliando, credendo di sottolinearne le attribuzioni politiche, a chiamare “governatori” – i presidenti di provincia, che pure li si vorrebbe abolire; soprattutto si è messo in testa alla gente che il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto direttamente dal popolo, mentre la “candidatura a premier” è solo una convenzione, e basta, che legislativamente non vale un fico secco, anche se ormai è accettata, purtroppo, da tutte le forze politiche; se la inventò Berlusconi nel 1994, senza che nessuno lo ostacolasse, e non è non prevista dalla Costituzione nè da nessuna legge costituzionale od ordinaria!

E di tutti i capi, i capetti, i primi della classe, i leader, i “ducetti” che ci sono stati e ci sono, si nota solo Renzi, e questa è bella! Piaccia o non piaccia è stato riconfermato, anche se bruciato dalla sconfitta nel famoso referendum costituzionale; lo scrivente non si recò alle urne ma la riforma proposta, pur con tutte le lacune dovute ad un periodo di scarsa “creatività politica” come il presente, non sarebbe stata quella tragedia paventata dai contrari ad essa, soprattutto tra le minoranze PD, come non è un tragedia, affatto, secondo quanto prospettavano i favorevoli, che la Costituzione sia rimasta com’è! Però, per inciso, bisogna ficcarsi in testa, anche da parte di chi ce l’ha più dura, che le Costituzioni, come tante altre leggi anche meno importanti, vengono adattate, sfumate od accentuate, applicate per certe massime e disattese per altre, se ne contemplano certi dettati con convinzione ed altri vengono invece osservati più blandamente; più che mai, le Costituzioni sono leggi “mobili” e lo sivede proprio nel caso della “candidatura a premier”! Comunque la riforma che l’ex premier sostenne, sbagliando, con pervicacia, non gli ha comunque alienato la simpatia della maggioranza della “base”! Piaccia o no, “piace” a loro e non solo a cosiddetti “moderati”, seppure odiato da tanti questi, che in lui ravvisano l’evoluzione dell’ ex PCI verso una formazione dalla vocazione diversa, pur mantenendo una continuità con quella che, in ogni caso, è stata una delle forze politiche protagonisti della storia della Repubblica!

Speriamo, ma non si sa quanto c’è da sperare, che le ostinate e polemiche, ma è dir poco, minoranze PD, si rassegnino e rispettino le scelte operate da loro stessi. Al tempo della DC, l’allora PCI ne additava, gaurdando dall’alto in basso, i contrasti laceranti delle correnti; ora l’ex PCI, attuale PD, deve ben guardare a sé, con una vera e propria, almeno sinora, “guerra interna” alla luce del sole, che farebbe impallidire quello che era il correntismo democristiano!

Brevemente, le prime impressioni da Genova sui risultati delle Primarie del PD in Liguria: Raffaella Paita, capogruppo del PD in Regione Liguria, commenta: “Il voto di queste primarie ci consegna un dato clamoroso, grazie alla netta affermazione di Matteo Renzi. Anche nelle regione del ministro Orlando infatti la vittoria di Renzi è molto consistente ed è stata segnata da una forte partecipazione. Siamo un partito in salute, nonostante ciò che racconta Grillo che sceglie i propri candidati con una manciata di click. Il Pd può contare su una comunità forte, che ha una gran voglia di cambiare il Paese. I dati liguri sono tutti ottimi nelle quattro Province. Alla Spezia il ministro vince solo in città e alla fine, in Liguria, ottiene 8300 voti contro i circa 16200 di Renzi, che quindi lo doppia. Questo risultato è indubbiamente un bel segnale di unità e rinnovamento. Da domani dobbiamo essere tutti compatti per vincere le amministrative di Genova e La Spezia. Naturalmente i numeri di questa vittoria ci dicono che il Pd deve avere un forte baricentro renziano. Renzi alla guida dell’Italia, Macron – si spera – alla guida della Francia e un auspicabile buon risultato dei socialisti in Germania creerebbero tutti i presupposti per cambiare in meglio l’Europa”.

Vito Vattuone, segretario regionale del PD, così afferma: “Quella di oggi è stata un giornata di festa democratica, un bel successo per il PD. Anche in Liguria abbiamo riscontrato una grande partecipazione a queste primarie. Emerge un risultato chiaro che ci rafforza in vista delle amministrative dell’11 giugno.Attraverso un percorso di partecipazione e di trasparenza, il Partito Democratico ha dimostrato oggi con forza di esserci e di essere importante. In questa domenica di festa, all’interno peraltro di un ponte, tanti volontari ed elettori sono partiti da casa e hanno dedicato il loro tempo per andare al seggio e votare il segretario del PD. Questa è la più bella risposta a tutte le polemiche giorni scorsi e a chi voleva affossare queste primarie”.

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