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Le significanti allusioni di Carlo Pizzichini

carlo pizzichini opera

Apre in bellezza, a Celle Ligure, il nuovo spazio espositivo per l’arte e per incontri culturali voluto dalla Società di Mutuo Soccorso.

Espone a Celle Ligure, sino al 27 settembre, nel nuovo spazio espositivo di Via Aicardi, gestito dalla SMS di Celle Ligure, il senese Carlo Pizzichini. Nato nel 1962, figlio di un decoratore murale, si diplomò nel 1981 all’Istituto Statale d’Arte di Siena e si mise in luce, allievo del professor Roberto Giovannelli, all’Accademia di Belle Arti di Firenze, prima di divenire insegnante a sua volta, ricoprendo incarichi di docente alle Accademie di Belle Arti di Brera, Bologna, Carrara, Sassari; attualmente insegna all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha studi ed espone a Zurigo, nel Canton Ticino, a Siena ed a Celle Ligure.
Apprendiamo che l’esposizione di Celle ha per titolo “Pinakes: tavolette, dipinti e terre vicino al mare”; oltre comunque alle realizzazioni in terracotta, sotto varie tecniche, sono presenti tele dipinte ad acrilico e disegni, in totale trentuno lavori, che il maestro ha voluto dedicare a Celle,la cui immagine è presente, propriamente, in due aspetti del “Paesaggio di Celle dalla spiaggia”, a matita, impressioni immediate e comunque attente della tipica veduta del litorale di Celle
Pinakes è il nome suggestivo delle tavolette di terracotta offerte agli Dei, nell’antica Grecia, nome passato poi a significare immagine ed il termine “pinacoteca” viene da lì!
Le opere di Pizzichini sanno richiamare, in effetti e tra le altre cose, un mondo ancestrale dove piccoli segni esprimevano fatti e situazioni che ora fanno scervellare posteri stupiti! Ci riferiamo a “Racconti di una notte sul mare”, ad esempio, che nella minuziosa descrizione, fatta di una sorta di labirinto o di trama di rete, racchiude immagini di case , di volti umani, di uccelli…
Richiamano, in modo altrettanto suggestivo, a qualcosa di antico, di memore di lontananze di civiltà mediterranee le terrecotte dal titolo appunto “Pinax”, oppure ci avvolge, in una atmosfera di ricordi etruschi, il bronzo patinato “Tabula animae”…
Anche il “Ritorno di Ulisse”, immagine di un’imbarcazione sospesa in incantati filamenti, ricorda qualcosa di marino, in un soffio onirico! Ma il maestro avvicina il mare anche con la personale visione d’artista, con la sua capacità di espressione, con il suo ermetismo cromatico, di forte effetto, nella sua essenzialità, come in “Terre vicino al mare”, oppure nella ceramica di ispirazione monumentale e ci riferiamo alla straordinaria sfera “Goccia del mare” , una “terraglia smaltata”, tecnicamente, ma una goccia di materiale lucido il cui intenso blu, screziato dai consueti segni, cari a Pizzichini, evoca la presenza e l’immanenza del mondo marino intorno a noi, nella sua apparenza sempre prossima ed avvolgente…
Il gioco delle allusioni, che ci sembra una particolarità del messaggio dell’artista, ci sembra significativamente proprio di “Ritmi del meriggio e de la sera”, acrilico su tele assemblate. Apprendiamo che un simile lavoro è stato destinato dal maestro ad una originalissima “esposizione-decorazione” in cabine telefoniche, a Zurigo. Quel tipico segno, amato dal maestro, una sorta di scossa, o di guizzo, di lampo, di effetto abbagliante, di riverbero, che è un qualcosa da cui il nostro occhio viene effettivamente colpito, a volte, e che il maestro trasforma da impressione fisica in espressione pittorica, compare alternativamente, giallo su campo nero e nero su campo giallo, evocando il bagliore del giorno o una luce che appare di notte, anche se non è questo lo scopo dell’artista quanto forse il suggerire un’idea sempre presente, nella luce e nell’oscurità, a raffigurare qualcosa di noi e della nostra percezione, proiettato all’esterno, un esterno essenziale a cui è sufficiente una superficie gialla per avvolgerci di luce ed una nera per immergerci nell’oscurità, mentre la scossa dell’intelletto ci invita ad osservare, a captare qualcosa, a comprendere l’essenza di un messaggio artistico…, nell’allusione a qualcosa di vicino o di lontano, presente nelle nostre percezioni anche remote, che si coglie o si può cogliere nell’effetto del materiale, sia esso colore o terracotta o altro, trattato dal maestro con disinvolta confidenza, sempre certo di trovarvi la giusta rispondenza per la sua volontà creativa!
Ricordiamo, anche per espresso richiamo del maestro, che la cottura e la decorazione delle opere in terracotta sono state realizzate presso la Bottega di Marcello Mannuzza che, col figlio Andrea, è il rappresentante, a Celle, dell’Arte e della Manifattura della Ceramica ed il suo affascinante laboratorio ha più volte ospitato rassegne e d esposizioni.

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Il nuovo spazio espositivo presente in Celle Ligure, in via Aicardi, è stato ricavato dal locale un tempo adibito a cantina dalla Società di Mutuo soccorso fra Operai ed Impiegati, storica fratellanza fondata a Celle nel 1919; ristrutturato per ospitare prima un negozio poi un’agenzia immobiliare è divenuto ora un luogo di cultura e di incontro che a Celle mancava. I Soci che ne hanno deciso la destinazione hanno voluto intitolarlo con un nome suggestivo e intrigante: SMS Messaggi d’Arte e non c’è che da augurare ai fondatori, come è del resto nelle loro intenzioni, ed a noi tutti cellesi che, da oggi, la sala divenga uno spazio noto e consueto, per Celle e non solo, per la cultura e l’arte.

Giorgio Siri

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