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Lettera di un sedicenne alle “istituzioni”. Quale futuro esiste per noi giovani?

Carlo  Colla si immedesima in un ragazzo sedicenne dei giorni nostri e si pone molte domande sul futuro della nostra gioventù.

” Sono Pierino e ho sedici anni. Vivo in casa con la mia mamma ed i nonni, perché mio papà ci ha lasciato per andare a vivere con un’altra donna. All’inizio ho sofferto molto, ma poi con il tempo ho imparato a vivere anche senza di lui, che vedo molto raramente e che so, non è in grado di dare una somma mensile per il mio mantenimento o quello di mia madre che lavora, saltuariamente, facendo le pulizie nelle case delle persone. In pratica viviamo tutti con la pensione minima dei miei nonni, vivendo nella loro casa e pagando l’affitto. Anche se ho solo 16 anni, capisco che la nostra e la mia vita è molto difficile e che devo privarmi di tante piccole cose che vorrei. I miei nonni sono anziani ed entrambi malati: hanno bisogno di cure e medicine che la mutua non passa. Facendo la spesa con la mamma e con la nonna, stiamo molto attenti a cosa compriamo, scegliendo sempre le offerte a minor prezzo. Quando si riesce a comprarmi le scarpe nuove o del vestiario, sono molto contento e cerco di tenere bene tutto questo! Sono iscritto in una società di calcio che, quest’anno, ha aumentato molto la spesa di iscrizione e di tesseramento dicendo di essere in gravi difficoltà economiche. Non so se potrò iscrivermi e continuare a giocare a calcio… Il calcio per me è importante e se non potrò continuare sono certo che ne soffrirò molto. A scuola vado benino e sto frequentando l’Istituto per Geometri. Non frequento compagnie se non qualche compagno di scuola con il quale studio spesso. Mi muovo per la città con una vecchia bicicletta anche se vorrei un motorino ma so che non me lo possono comperare. Non mi spaventa la vita misera, che sto vivendo ora per la mancanza di soldi ma il mio futuro e quello di molti giovani come me! Una volta che riuscirò ad ottenere il diploma di geometra, dove lavorerò cosa farò, chi mi assumerà con i tempi che corrono e che nei prossimi anni non si preannunciano certo migliori? Vorrei saper, signor Presidente e Governo tutto, chi è in grado ed in dovere di darmi delle risposte? Altrimenti cosa servirebbe che io continui gli studi? Conosco decine e decine di ragazzi che hanno già conseguito il diploma di scuola media superiore e sono tutti a “Spasso”, vivendo alle spalle dei loro genitori, senza nemmeno i soldi per andare al cinema o comprarsi le sigarette! È questa incertezza e questo “Buio” del futuro che mi assilla e che non mi lascia per nulla tranquillo e sereno. Vorrei sapere se tra i mille programmi che dite di fare e di seguire ne esiste uno, uno solo, chiaro e preciso per i ragazzi della mia età che non sanno davvero a chi credere ed a chi fare riferimento. A quale partito politico credere? A quale sindacato? A quale politico?  Se migliaia di lavoratori perdono già il loro lavoro e non hanno più i soldi per il sostentamento per moglie e figli, come è possibile che noi giovani possiamo trovare un lavoro che ci possa dare garanzie e certezze? Cari Governanti, ma vi accorgete che in questa nostra Italia non funziona quasi nulla? Nulla è fatto per i giovani, ben poco per i malati e nulla per gli anziani lungodegenti! Mancano ospedali, case di cura e di riposo che lo Stato dovrebbe costruire tralasciando spese pazzesche ed inutili per la comunità. Molti miei amici dicono che vogliono andare all’estero per trovare lavoro, ma io non vorrei lasciare la mia casa ed i miei parenti ed inoltre, credo, di aver pieno diritto di poter lavorare in Italia. Non voglio emigrare e tentare la fortuna, voglio un lavoro onesto che mi consenta di vivere dignitosamente! Datemi una risposta, che credo, come cittadino ho il diritto di avere! Una risposta non in lingua “politichese”, ma onesta e sincera! Grazie a nome mio e delle migliaia di giovani che non vogliono finire sulla strada, ma essere e diventare buoni cittadini!”

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