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CRONACAECONOMIA

Margonara: tutto da rifare, il progetto di Gambardella non va

Quale sarà il destino del fronte mare di Savona, tra le Funivie e la Madonnetta non è ancora dato saperlo. Ci sono indizi che vengono puntualmente smentiti, altri restano nell’ombra. In questo continuo revival di progetti, incontri, enti che litigano, prese di posizione spumeggianti e autorevoli, come quelle di Oliviero Toscani e Vittorio Sgarbi, arrivano anche irremovibili “niet” di ecologisti – quelli veri – e di associazioni. Non è invece pervenuta, al di là di una dichiarazione di cortesia ma dai contenuti poco definiti, l’opinione di Giovanni Gambardella. Eppure, nonostante qualcuno sembri volerla esorcizzare, la presenza di Gambardella nelle aree ai confini tra Savona e Albissola Marina è alquanto ingombrante.

L’ingegnere genovese è il presidente della società Porticciolo di Savona e Albissola Marina Srl che dal 1998 tenta di realizzare il progetto Margonara (banchine, strutture ricettive, residenze, eccetera). Ha in tasca – dopo quasi vent’anni di studi, progettazioni, presentazioni, nuove progettazioni, delibere, pronunciamenti di consigli comunali, comitati e giudici – una sentenza con cui il Consiglio di Stato, nel 2015, gli ha dato il definitivo via libera a costruire il porto turistico. Con tutta evidenza, il risveglio di interesse di questi giorni dell’amministrazione comunale di Savona per la sistemazione del fronte mare di levante è da considerarsi la prima mossa verso la ricerca di un compromesso con Gambardella, con la speranza che la mossa successiva sia la rinuncia dell’ingegnere nell’insistere a voler fare il porticciolo nell’area della Margonara, offrendogli delle “location” più all’interno del porto commerciale e meno invasive del territorio (riducendo i volumi costruttivi).

Forse però, con la speranza, ci si è già spinti troppo oltre. Perché in fondo non è proprio sicuro che l’ingegnere abbia ancora voglia di realizzare per davvero un progetto che gli hanno fatto cambiare più volte, ingaggiando “archistar” che solitamente non lavorano gratis, fronteggiando comitati d’agitazione e comitati territoriali per il paesaggio, attraversando un terreno politico-amministrativo disseminato di ostacoli. Ma per andare oltre nel dibattito bisognerebbe davvero capire se è così oppure se Giovanni Gambardella ha ormai assimilato il porto della Margonara nel proprio Dna e non può rinunciarvi. Il parlare, a questo punto, rischia di diventare chiacchiericcio, per cui conviene ripiegare sulla lettura, che offre anche spunti interessanti.

La lettura della sentenza con cui nel 2015 il Consiglio di Stato ha ribaltato il giudizio del Tar Liguria accogliendo il ricorso della “Porticciolo di Savona e Albissola Marina Srl”. Vi si rileva, tra le varie “censure”, che se si tiene conto del lasso temporale (13 anni tra il 1998 e il 2011) in cui la società è rimasta “impegnata” nel lungo iter “e delle ragioni addotte per suggellare l’infausto esito procedimentale, ben può dirsi che un’azione risarcitoria a tutela del legittimo affidamento creato dal concreto atteggiarsi dell’iter procedimentale non sarebbe infondata”. Infarcita dall’aulico fraseggio e dalla cautela propria degli uomini di diritto, l’opinione dei giudici appare comunque chiara: Gambardella avrebbe buone speranze di uscire vittorioso da una causa per risarcimento danni, tenuto conto delle ingenti somme spese “per adeguare gli elaborati progettuali alle sempre nuove e diverse esigenze manifestate soprattutto dalla Regione Liguria”.

Dopo 19 anni, e con tutto quello che c’è stato di mezzo, si deve ripartire da zero, o meglio, dall’ultimo progetto targato Gambardella, quello alla Margonara, da sottoporre un’altra volta alla Conferenza dei servizi. Che gli dirà che deve nuovamente cambiare progetto? A quel punto sarà difficile evitare un’azione risarcitoria, che rischia di costare molto cara, soprattutto alla Regione, ma da cui non uscirebbero indenni neppure l’Autorità Portuale e il Comune di Savona. Ecco perché c’è chi farebbe carte false per sapere se davvero l’ingegnere in questo porto vuole davvero metterci la prima pietra.

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