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Odissea Acquarius

Negato l’approdo, braccio di ferro con Malta e pressante richiesta all’Unione Europea, per rivedere il trattato di Dublino e fare in modo che ognuno faccia la sua parte, si prenda le proprie responsabilità. Prima Malta e poi altri rifiutano l’approdo ed anche il singolo rifornimento alle navi di “Ong” anche se pare ne siano rimaste solo 3. L’Italia non può da sola sostenere l’enorme peso degli sbarchi dice il Ministro degli Esteri Salvini, e richiede che i confini d’Europa siano anche quelli marittimi e che tutti debbano farsi carico dei migranti, rispettando almeno gli accordi vigenti per poi stenderne eventualmente dei nuovi. Le luci di Malta prima, della Sicilia e della Sardegna poi, si vedono vicine, ma i migranti a bordo non si rendono conto del caso diplomatico internazionale di cui sono inconsapevoli attori e che farà aprire ampio dibattito. Pensano a cibo, freddo, onde alte e soprattutto a non tornare in Libia. Gli ultimi a sapere dei rifiuti di accoglienza, sono stati proprio i migranti Si temeva una reazione violenta Alla richiesta di approdo negata da Malta e Italia , l’Italia invia due navi per alleggerire il carico umano di Acquarius (629 naufraghi), per raggiungere Valencia che si è offerta di accettarli. Se il Mediterraneo è sempre stato mare di accoglienza e di pace, come ci racconta la mitologia greca col caso di Latona dea della tecnologia e progresso cui nessuno voleva dar ospitalità per partorire per paura di ritorsioni della dea Era, moglie gelosa di Giove, è difficile invece capire, nonostante buona volontà, comportamento e giudizi della Francia ed in particolare del Presidente Macron circa lo spirito umanitario e l’accoglienza migranti (dopo i casi Bardonecchia e Ventimiglia) Se è vero che la legge della gente di mare dice che il naufragio deve trovare aiuto e sbarcato in un porto sicuro, neppure si dovrebbero respingere profughi che per scelta di tranquillità intendono raggiungere parenti nei vari Paesi Europei. Se i parenti aiutano, meno problemi per gli Stati. Anche tra Turchia e Grecia esiste una certa tensione in merito ai profughi, nonostante 6 miliardi per controllare gli ingressi dalla porta Est, perchè la Grecia non espelle i militari Turchi fuggiti dopo il golpe. Forse anche la Libia, dove nessuno comanda o tutti comandano, vuole più soldi per controllare le partenze dalle loro coste:Certamente è meglio aiutare sotto egida Onu i paesi poveri, per poi istituire, anche come deterrente, centri di controllo, per controllare i diritti di ingresso (solo profughi) in Europa Pare in questo senso siano pronti altri 3 miliardi per Turchia e soli 500 milioni per Libia e vicini.

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