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Passeggiando per Alassio (1)

Com’e’ triste Alassio, soltanto un anno dopo.  Sono dodici mesi che non la  vedevo per svariati e tristi motivi, dal lockdown alla perdita di affetti.  E ‘ferita Alassio, scossa da due tragedie che, per quella parola chiamata destino, si sono date appuntamento una dopo l’altra: prima la mareggiata che ha portato via il prezioso arenile, poi la pandemia che ha colpito pesante, soprattutto tra gli anziani. E così, mentre inizio la mia passeggiata dal Borgo Coscia, sussurrò a bassa voce la canzone poesia di Aznavour che tornava a Venezia un anno dopo, ricordando il suo perduto amore.  Cammino per il Borgo Coscia ricordando le botteghe di quando era bambino, da quella dei barbieri Vittorio e Lazzaro al mitico negozio alimentare di Camillo. Poca gente, pochi negozi aperti e sulla panchina vicino al Torrione incontro una distinta signora, Bianca, con il volto fisso al mare ” Una malinconia terribile, ho perso amici e amiche con la pandemia ma quello che mi rattrista e ‘ il vedere la spiaggia, o quel poco che e’rimasta, con pochi bambini. Non si gioca più, sono tutti a casa e pure io ora ci faccio ritorno. Camminare mi fa bene, me lo ha consigliato il medico “.  Vedo una città ferita, depressa, con negozi chiusi ma mi convinco che Alassio passerà questo momento difficile e farà nuovamente innamorare il sole. Prima di entrare nel budello faccio una deviazione sull’Aurelia per recarmi al Bar della Stazione di Angelo Vinai. Un locale curato e dove si recano tanti alassino non soltanto  chi ha legato il suo destino ad un treno. Angelo, che ogni mattina mette interessanti post su Internet, racconta questi mesi difficili : ” Non avevamo mai visto una cosa simile, ma abbiamo reagito. Certo abbiamo paura del futuro, i turisti lombardi e piemontesi non possono raggiungerci ma anche inglesi e tedeschi sono chiusi in casa. Ma Alassio ce la farà, abbiamo voglia di ripartire”, conclude Angelo con la sua forte voce bloccata dalla commozione, pensando ad esercenti chevrischiano di non aprire più. Gianni Bianchi, amico da sempre, lavora nel marketing e investe sul futuro, preparando eventi estivi, con la speranza che si possano svolgere : “Andiamo avanti dobbiamo. Vedo reazione da parte degli alassini…   “. Ci siamo visti dove un tempo, uno di fronte all ‘altro imparavano i cinema Ritz e Colombo, con film che arrivavano prima che nelle grandi città”. Scendo nel budello e scambiò due parole con Carlomaria Balzola, titolare di quell’azienda di Baci che turisti italiani e stranieri degustano, portandosi a casa confezioni che faranno ricordare i momenti felici di una vacanza. ” La situazione e’ difficile, temo che se a Pasqua ci saranno restrizioni molti rischiano di non riaprire. Noi però dobbiamo lavorare per allestire eventi che faranno tornare i turisti “. E allora lancio con lui, anche a nome di chi sta pensando al progetto, di portare la Nazionale di Calcio ad Alassio, prima dei Mondiali in Qatar, novembre 2022. Quarant’anni  dopo il ritiro azzurro dei ragazzi di Bearzot che poi volarono in Spagna per vincere quel mondiale, la visita della Nazionale avrebbe un sapore scaramantico e forse irrinunciabile. Ma quando torneremo a vivere sarà impossibile dimenticare quanto accaduto. Sara difficile dimenticare il sorriso e la voglia di vivere di Alessia Castagnino, che salutava gli amici nel negozio My Style nel budello. Tanti la piangono e non si possono rassegnare alle onde del destino. Come la cugina Marinella, che scorgo sul molo, seduta guardando il mare. Una mia grande amica che non oso disturbare mentre scendono le lacrime. Forza Alassio, Forza Ragazzi, Forza Mari anche se adesso  Alassio ti appare tristissima, soltanto un anno dopo.

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