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ATTUALITÀ

PERPLESSITA’IN REGIONE, DALL’OPPOSIZIONE, SUL NUOVO ORARIO FERROVIARIO

treno loano

di Giorgio Siri

I consiglieri regionali del PD, Raffaella Paita e Giovanni Lunardon hanno espresso forti perplessità sul nuovo orario ferroviario, che entrerà in vigore il prossimo mese ed hanno definito “allarmanti” le indiscrezioni pervenute sull’orario invernale.”Chissà cosa accadrà quando potremo vedere l’orario nella sua interezza – dichiarano gli esponenti del PD e continuano –   per il momento, ciò che sappiamo è che il treno veloce per Milano promesso l’anno scorso dalla Regione non è mai stato preso realmente in considerazione; per andare a Roma, dal mese prossimo, occorrerà mezzora in più rispetto a oggi; il Frecciabianca per Torino del mattino è stato cancellato, in barba agli annunci sulla macroregione; sulla linea Genova-Acqui Terme sono rimaste tutte le problematiche dell’anno scorso e per quanto se ne sa criticità rimangono anche sulle altre linee verso l’interno e su quelle a lunga percorrenza.

Insomma Genova è sempre più lontana da Milano, Torino e Roma (per non parlare di molte altre grandi città come Bologna e Firenze) e la Liguria fatica ad avere collegamenti decenti anche al proprio interno e con il Basso Piemonte. Il treno sta diventando un mezzo di trasporto sempre più costoso e lento, ma la Regione sta per firmare ugualmente un contratto di servizio con Trenitalia di nove anni (6 più 3), con la prospettiva di sottoscriverne uno nuovo di 15 anni a partire dal 2018 senza gara e completamente sbilanciato sull’acquisto di nuovi treni, quando bisognerebbe investire risorse anche sulla qualità del servizio. Toti e Berrino sembrano impotenti di fronte a questo vero e proprio tracollo dei trasporti.

L’esempio dei collegamenti con Roma è lampante. Niente voli low cost e quindi prezzi altissimi per chi sceglie l’aereo; treni cari e sempre più lenti per chi opta per la ferrovia: la Capitale si allontana anno dopo anno e questa Giunta non è in grado di fare nulla. Qualità del servizio e tempi di percorrenza sono due elementi fondamentali per il rinnovo del contratto di servizio. E se la Regione si lamenta dei pochi soldi a disposizione, vorremmo ricordare che con i 30 milioni di euro che intende spendere per l’acquisto della reggia di De Ferrari si potrebbero fare molte cose, a cominciare dai trasporti. Come sostiene anche l’assessore genovese Sibilla le lettere di Berrino a Trenitalia contano poco: bisogna agire. E proprio in questa direzione va il tavolo chiesto dai sindacati con le Ferrovie, una proposta che anche noi condividiamo”.

Vedremo se tale dura dichiarazione sarà effettivamente pertinente con le pianificazioni di linee ed orari previsti da Trenitalia, per i percorsi ferroviari liguri, col nuovo orario invernale; è però vero che la nostra regione sembra essere divenuta, negli anni, una zona “periferica”, rispetto alle grandi arterie ferroviarie italiane ma la colpa, se colpa vi è, dovrebbe essere ascritta innanzi tutto alla dirigenza ed ai piani delle Ferrovie, a partire dal raddoppio mai terminato della Genova-Ventimiglia, di cui si è trattato più volte, anche da parte nostra, alla vigilia dell’entrata in servizio del nuovo “pezzo”,  Andora-San Lorenzo al Mare. Chissà ancora per quanto tempo i “maledetti” 25 chilometri da Finale Ligure ad Andora resteranno a binario unico rendendo, di fatto,vane, tutte le proposte ambiziose, o semplicemente realizzabili, di collegamenti più veloci e frequenti, che tali dovrebbero essere sulla linea da e per la Francia; in sessant’anni le Ferrovie non hanno considerato la linea da Ventimiglia a Genova come una priorità. In sessant’anni sono cambiate le Ferrovie, dando importanza eccessiva ai nuovi assetti societari, pur giungendo a realizzazioni importanti,  sono decollate le autonomie regionali –  e comunque le Regioni non si occupavano di ferrovia, non appena attuato il dettato autonomistico costituzionale – ma i piani per il raddoppio della Genova Ventimiglia sono stati concepiti e messi in atto a pezzi e bocconi e, pur se il nuovo percorso raddoppiato comporterà miglioramenti, finchè la linea ferroviaria non sarà adatta a collegamenti evoluti, questi non potranno, ovviamente, essere concretizzati!

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