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ATTUALITÀ

Peste suina: provvedimenti rapidi

La Regione cerca di correre ai ripari

La Regione Liguria ha oggi adottato , riguardo alla nuova emergenza della peste suina, un’ordinanza esplicativa per indirizzare i sindaci ed i cittadini ad una linea di comportamenti da tenere e spiegare in modo chiaro cosa sia consentito e cosa no. Lo aveva ieri ricordato  in Consiglio regionale il presidente della Regione e Assessore alla sanità, Giovanni Toti, nella relazione all’Assemblea legislativa sul caso della peste suina.

“Sappiamo che violare l’ordinanza governativa determina un reato penale e comporta sanzioni – aveva precisato Toti – Pertanto abbiamo deciso di fare chiarezza sia sugli spazi verdi, sia sui parchi. Perché un conto sono i parchi urbani e un conto quelli periferici. L’obiettivo è quello di portare, nell’immediato, un minimo di conforto anche sul fronte delle informazioni, per poi produrre, come tavolo di monitoraggio, un’ulteriore ordinanza per i prossimi mesi”.

Il presidente Toti aveva informato il consiglio regionale, dopo l’incontro con la task force regionale appositamente formata, tenutosi il giorno 17 e il rinvenimento di una carcassa di cinghiale, risultata positiva e di ulteriori 8 carcasse di cui 3 in Liguria e 5 in Piemonte ,tutte all’interno dell’area di contenimento.

L’obiettivo della Regione è impedire il salto dal selvatico all’allevamento suinicolo e si monitorerà costantemente la situazione del numero di capi contagiati in Liguria e Piemonte. Si sono mobilitati settecento volontari per battere i boschi da Albisola Superiore sino a Sori, alla ricerca di carcasse di cinghiali, soprattutto in Valle Scrivia, dove ne sono state rinvenute tre di animali morti a causa del morbo.

Il cluster di peste suina tra i cinghiali individuato lungo lo spartiacque appenninico tra Liguria e Piemonte ha portato all’ordinanza ministeriale che vieta per sei mesi, in 114 Comuni, le attività di trekking, mountain bike, raccolta funghi, caccia e pesca.

Con molta probabilità sarà permesso l’accesso nei parchi urbani recintati come lo sono quelli di Nervi, di Palazzo Durazzo Pallavicini di Pegli o di villa Negrotto Cambiaso ad Arenzano. Sarà pure possibile la pesca dalla spiaggia o sui moli di Genova e dei centri costieri della zona rossa, ovvero Arenzano, Cogoleto, Bogliasco, Pieve e Sori. Ha raccolto un migliaio di firme, in poche ore, una petizione comparsa  sulla piattaforma Change.org  con la richiesta di limitare i divieti dell’ordinanza ministeriale relativamente al trekking.

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