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Prove di ripartenza…l’anticipo di Toti

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel corso del consueto “punto” quotidiano dedicato alla stampa, ha confermato ieri sera che, entro domenica  verrà promulgata un’ ordinanza, che entrerà in vigore tra domenica e lunedì e che prevede alcune concessioni. Dovrebbe venire tra l’altro consentito l’acquisto del cibo da asporto presso ristoranti e pizzerie – è necessario però che ristoranti e pizzerie possano aprire! –  l’apertura dei negozi di calzature per bambini e di florovivaistica. Sarà possibile svolgere di nuovo attività motoria all’aperto, anche in compagnia ma da residenti nella stessa abitazione, si potrà andare in bicicletta in alcune fasce della giornata ed in una zona più ampia di quella attigua alla propria abitazione – ed è certo che gli appassionati di ciclismo non si accontentano di fare il giro del palazzo – ma anche la pratica della pesca sportiva dovrebbe riprendere. Speriamo che sia possibile fare una passeggiata, con la maschera, a cento metri di distanza da un altro passante, ma una passeggiata vera, che non può fare che bene, soprattutto alla mente!

La Regione sta anche pensando di concedere la possibilità a parrucchieri ed estetiste, di svolgere la propria attività a domicilio. Oltre a queste concessioni se ne potrebbero aggiungere altre, ma saranno decise entro domenica pomeriggio. “Stiamo lavorando ad una road map – ha affermato Toti – che porterà ad una apertura dal 4 maggio, anche se attendiamo nuove dal governo e ci confronteremo anche con i Sindaci del territorio”.

La proposta di autorizzare il lavoro a domicilio di parrucchieri ed estetiste ha scatenato un mezzo putiferio da parte del Movimento Cinque Stelle Regionale, che ha accusato il Presidente della Regione di improvvisazione, cavalcando, col portavoce e candidato alle Regionali, Fabio Tosi, un dubbioso dissenso che è partito anche dalle associazioni di categoria e che però Toti aveva già recepito, precisando di attendere le direttive del Governo.

Il problema del settore parrucchieri ed estetisti viene comunque alla luce nella sua problematicità e viene evidenziato dalle dichiarazioni di due operatori che riportiamo da altra testata – “Genova 24.it”-:

“Quando riapriremo saremo obbligati ad affrontare costi esorbitanti per adeguare i nostri locali, parliamo di 4mila euro solo per iniziare“, così si esprime l’estetista Loredana Ambra che gestisce un centro estetico a Genova “…perché le normative anti-contagio prevedono l’uso obbligatorio di mascherine e visiere per tutto il personale, guanti, copriscarpe, rivestimenti monouso per i lettini.

C’è chi si sta attrezzando con pannelli in plexiglass per le procedure più ravvicinate – come il trucco permanente o gli interventi sulle labbra – e chi ha già deciso che non effettuerà quelle prestazioni. I clienti dovranno entrare uno alla volta, andare in bagno per igienizzare le mani, seguire un apposito percorso anticontagio. E ad ogni passaggio, sanificazione totale per tutti gli ambienti. Stiamo subendo episodi di sciacallaggio dai venditori di prodotti monouso. Ci siamo visti quadruplicare i costi delle mascherine chirurgiche. Prima con 4 euro ne compravamo cinquanta, ora costano anche 2 euro l’una. Abbiamo una paura folle, ma la maggior parte di noi vuole riaprire”.

Meno complicata la riapertura  per i parrucchieri, che dovranno comunque adeguare il loro lavoro alle misure precauzionali.“Riceveremo solo su appuntamento e potrà entrare un cliente per ogni operatore – spiega Giuseppe Graci, responsabile del settore per Confartigianato Liguria -. Potremo usare una poltrona sì e una no. Dovremo indossare mascherine, guanti e occhiali di protezione. Anche i clienti dovranno venire con la mascherina, se non l’avranno la forniremo noi. E tutti gli strumenti andranno disinfettati, ogni volta che si termina un servizio. Per alcuni sarà un problema, ma la categoria è in fermento. Siamo fermi da due mesi, vogliamo ripartire”.

Il clima complessivo, a noi che abbiamo i nostri annetti, ricorda una serie televisiva della fine degli anni 1960, tramessa in Italia nel decennio successivo: “Il prigioniero”,  una vicenda del genere fantascientifico-politico “cult”, di cui il protagonista era impersonato da un grande attore dell’epoca, poco noto rispetto alla sua bravura, ovvero l’americano di origini irlandesi Patrick MacGoohan, cui venne offerto anche il ruolo di James Bond; ebbene il “Prigioniero” , della serie era intrappolato, in una situazione surreale e sospesa, se non da incubo, in un paese da cui cercava disperatamente di fuggire, alla fine riuscendo, dopo varie e strane peripezie; per l’ambientazione era stato scelto un singolare centro del Galles,  Portmeirion, quasi un pezzo di Liguria nelle terre britanniche!

Nella foto, da “Viaggiare senza confini”, uno scorcio di Portmeirion; non ricorda un po’ il parco di Villa Grock di Imperia…?

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