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Rifugiati, un progetto fra Savona e Turchia

Un progetto internazionale con la partecipazione da parte italiana del Consorzio Communitas (rappresentata da due enti gestori di strutture per rifugiati: Caritas Savona e Caritas Ambrosiana) e del Coordinamento delle organizzazioni per il servizio volontario. Da parte turca la partecipazione dell’Associazione Asam. L’Italia e la Turchia sono le porte d’Europa. I flussi migratori, specie in questi due paesi, sono divenuti sempre più intensi negli ultimi anni, ponendo nuove sfide alle politiche governative locali e internazionali. Così è nato “Mediterranean Bridge 2015”, un progetto di ricerca e di partenariato in materia di giustizia, libertà e sicurezza. Esso si inscrive in “Civil Society Dialogue”, programma co-finanziato dall’Unione Europea e dalla Repubblica di Turchia. Una visione a 360°, che ha abbracciato tutte le dimensioni del benessere comunitario (ambiente, energia, educazione, sanitaria, libertà, sicurezza…) e che ha condotto alla nascita di 350 progetti di cooperazione, con più di 600 partnership locali e internazionali. L’obiettivo è un confronto sul tema della gestione dei servizi per i rifugiati, con la redazione finale di un report e di un testo di raccomandazioni da sottoporre agli attori istituzionali e privati italiani e turchi. Nel novembre scorso una delegazione turca composta da una decina di operatori ha visitato le nostre strutture savonesi. Con loro si è aperto un lavoro di confronto sulle buone pratiche che caratterizzano la nostra accoglienza. In seguito dal 7 all’11 marzo scorsi la nostra operatrice Eleonora Raimondo con i referenti degli altri enti partner si sono recati in Turchia per continuare il lavoro di approfondimento e conoscenza reciproca. Lo scorso 10 marzo, il progetto si è concluso a Gaziantep (sud della Turchia), con la presentazione del report finale e delle raccomandazioni. Entrambi i documenti sono il frutto del lavoro congiunto di ricercatori italiani e turchi, di Caritas Savona nella persona di Eleonora Raimondo, di Caritas ambrosiana e del COSV.Punti importanti maturati: necessità di un continuo scambio di contatti e informazioni, proposta di criteri volti a snellire i processi burocratici, l’importanza di promuovere nuovi corridoi umanitari.

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